Elogio della spontaneità: come migliora vita e relazioni
“La cosa che più vorrei a questo mondo è vedervi ritornare alla spontaneità iniziale, la spontaneità di un bambino che diceva ciò che provava e pensava e si adattava facilmente a ciò che pensavano e sentivano gli altri. Ritornare a guardarsi l'un l'altro, veramente. Siamo dominati a tal punto da quello che gli altri ci dicono che dobbiamo essere, da aver dimenticato chi siamo” (Leo Buscaglia)
La spontaneità ci aiuta davvero ad essere felici o ci mette alla berlina, spingendoci ad andare contro le convenzioni sociali? Quando parliamo di spontaneità ci riferiamo alla tendenza a comportarsi con sincerità, naturalezza e semplicità. Nasciamo tutti spontanei ma poi, crescendo, veniamo ingabbiati in modelli educativi e convenzioni sociali che inquinano la nostra naturalezza.
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Genitori, amici, compagni di vita, modelli educativi, lavoro, religione, istituzioni sociali ci condizionano fino a costringerci ad indossare la maschera che ci viene richiesta; in questo modo, strattonati da una parte e dall’altra in un metaforico “tiro alla fune”, chi ne fa le spese è spesso e volentieri la nostra anima, il nostro io più profondo.
La distanza tra la spontaneità naturale e le aspettative, nostre e altrui, ci impedisce di essere noi stessi, di spiccare il volo verso il nostro autentico destino. “Rinunciare alla spontaneità e all’individualità significa soffocare la vita”, scriveva infatti Erich Fromm. Quando ci comportiamo con naturalezza senza fingere o mettere in atto tattiche, riusciamo a essere veramente noi stessi e farci apprezzare per quello che siamo veramente. Grazie alla genuinità e alla spontaneità, quindi, riusciamo anche a spogliarci delle nostre insicurezze.
Ciò non significa andare contro il rispetto delle regole, ma agire di propria iniziativa, con naturalezza, dimostrando di essere una persona trasparente che non si preoccupa delle apparenze. Nelle relazioni la spontaneità è un valore aggiunto perché chi è sincero normalmente non ha doppi fini e il fatto di essere autentico stimola gli altri a fare lo stesso, facendo crescere il rapporto.
Ora, come fare a recuperare la spontaneità o ad allenarci a mantenerla nel tempo? Ecco tre possibili modi:
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- Tornare a fidarsi del proprio intuito: molte volte quello che ci frena è il pensiero di cosa potrebbero pensare gli altri e quindi il timore di venire fraintesi. Reimparare ad agire ascoltando se stessi, agendo “di pancia”, potrebbe aiutare a toglierci di dosso l’ansia che ci viene dalla paura di commettere errori. Concentrarsi su sogni, bisogni e desideri personali potrebbe rivelarsi un approccio vincente.
- Non pianificare troppo. Ritagliarsi dei momenti nei quali essere se stessi pienamente e fare soltanto le cose che ci sentiamo di fare. Che questi siano momenti ludici, di meditazione o di approfondimento culturale, concedersi un “tempo per la spontaneità” può aiutarci a uscire dalla consuetudine forzata e a vivere momenti di autentica serenità.
- Non avere paura di essere sinceri. Alcune volte, sia in amicizia sia in amore, si tende a nascondere i propri intimi pensieri per paura di esporsi; così facendo, il timore del fraintendimento può causare indirettamente il fraintendimento stesso, se è vero che molti “non detti” possono indurre nell’altro pensieri negativi fino a sfociare in veri e propri rancori. Si fa fatica ad uscire dalla “zona di comfort”, ma con uno sforzo in direzione della sincerità possiamo arrivare a sentirci meglio con noi stessi e a costruire legami più autentici.
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