Il pensiero magico è definito come “la convinzione che determinate azioni possano influenzare oggetti o eventi quando non esiste una connessione causale empirica tra di essi”. Esempi comuni sono credere che il pensiero possa influenzare il mondo fisico, pensare che un oggetto specifico porti fortuna o sostenere che la posizione delle stelle al momento della nascita influenzi la personalità. Già solo questi esempi, che possiamo ricondurre alla “legge dell’attrazione”, ai talismani e all’oroscopo, dimostrano quanto il pensiero magico sia diffuso nella nostra società.
La magia, la superstizione, la parapsicologia, l’occulto, l’astrologia ci accompagnano da migliaia e migliaia di anni, cambiando veste a seconda delle epoche ma rimanendo sempre presenti nella mente umana. Secondo gli scienziati la funzione dei talismani, catalizzatori di fiducia e di speranze, è paragonabile all’effetto placebo, con il quale una persona sperimenta un miglioramento delle proprie condizioni in assenza di un “agente” specifico ma solo grazie a una radicata convinzione. Lo stesso possiamo dire per i vari rituali sciamanici di guarigione presenti in tutto il mondo antico e moderno.
Anche in una società come la nostra, che può apparire superficialmente tecnologica e razionalista, il pensiero magico gode di ottima salute. Secondo alcune ricerche, oltre la metà degli statunitensi “bussa sul legno” come buon auspicio (l’equivalente del nostro “toccare ferro”). Il pensiero magico è trasversale alle classi sociali, riguardando anche soggetti agiati e istruiti, e svolge una importante funzione nella vita di milioni di persone.
Secondo diversi studiosi, la funzione della magia è principalmente ridurre la paura dell’ignoto e del caos, riequilibrando la psiche e riportando nella mente una sensazione di controllo. Alcuni studi condotti in Israele durante la Guerra del Golfo hanno dimostrato che chi era stato interessato direttamente o indirettamente dai raid aerei aveva una maggiore propensione al pensiero magico rispetto a chi si era sempre trovato al sicuro. Anche chi riceve diagnosi che espongono al rischio di perdere la vita, come i malati di cancro, è più propenso ad affidarsi al pensiero magico, dandogli un peso rilevante nel quotidiano. Il pensiero magico riesce anche a riempire i vuoti che ancora oggi la medicina non sa colmare.
C’è quindi un motivo profondo per cui nonostante l’avanzare della tecnologia il pensiero magico ha tanto spazio, ed è proprio la sua funzione di calmante contro la paura. Il nostro cervello non è attrezzato per fare fronte in modo sicuro ed efficace all’ignoto e per questo chi si affida alla magia riscontra dei veri benefici, riesce a recuperare l’equilibrio perduto quando tutto intorno a lui vacilla. Non bisognerebbe giudicare male chi crede nell’occulto, sapendo quanto può essere importante tale credenza per l’integrità della psiche. L’importante è che il pensiero magico non diventi l’unico e il solo polo dell’esistenza, inducendo la persona ad abbandonare altre azioni più concrete per mettersi in salvo.
Ad esempio non c’è niente da biasimare in chi vivendo in situazioni di guerra o calamità, o con una grave malattia, si rivolge a santoni e talismani, purché non sia indotto a sperperare il suo denaro, ad adottare comportamenti temerari o ad abbandonare le cure tradizionali. La fragilità psicologica che induce a rivolgersi al pensiero magico può esporre a rischi considerevoli dal momento che il mondo pullula di ciarlatani e truffatori.