Il riposino pomeridiano è un’abitudine che ha reso l’Italia famosa nel mondo, dove ci invidiano la capacità di mettere da parte ogni preoccupazione per qualche ora al pomeriggio. In realtà, con la modernizzazione, sono sempre meno le persone che possono concedersi questo piacere.
Ciononostante gli studiosi e i medici continuano a interessarsi ai pro e ai contro del pisolino. Occorre prima di tutto sfatare il mito che dormire dopo pranzo faccia ingrassare: ciò non è vero, anche se riposare subito dopo mangiato può rallentare la digestione rendendola più difficoltosa. Riposare per un’oretta al pomeriggio fa bene invece agli anziani e a tutti coloro che soffrono di pressione alta, perché aiuta ad abbassare la pressione sanguigna. Fa bene anche ai bambini, che a volte vengono incoraggiati a fare qualche ora di sonno anche negli asili e nelle scuole materne.
Secondo recenti studi, sembra per giunta che dormire al pomeriggio faccia diventare… più svegli! Infatti, sono stati condotti alcuni test cognitivi su persone che avevano dormito nel pomeriggio e su persone che si erano fatte “una tirata” dal mattino ed è risultato che chi aveva dormito otteneva punteggi più brillanti. Sembrerebbe quindi che chi deve affrontare compiti impegnativi nel tardo pomeriggio o in serata sia più pronto se ha riposato un po’. Inoltre, la capacità di apprendere e memorizzare risultano aumentate dopo aver dormito, a beneficio degli studenti di ogni ordine e grado scolastico. Dormire un po’ a metà giornata fa bene anche all’umore.
Ma ci sono studi ancora più stupefacenti sull’utilità del riposino pomeridiano: uno studio realizzato da ricercatori dell’University College di Londra e dell’Università della Repubblica in Uruguay sostiene che la siesta aiuti a rallentare il restringimento del cervello, un fenomeno che dipende dall’invecchiamento. Il cervello di chi dorme al pomeriggio, riducendosi con minore velocità, si manterrebbe in migliori condizioni nonostante l’incedere dell’età, creando una sorta di scudo contro le patologie neurodegenerative.
Se è assodato che dormire un po’ il pomeriggio fa bene, qual è la quantità di sonno corretta? Il migliore, secondo gli studiosi, è un sonnellino breve, di meno di 30 minuti. L’ideale è concedersi un’ora completa dedicata al rilassamento, facendo qualche esercizio di respirazione e concedendosi un quarto d’ora per addormentarsi, trenta minuti per dormire e altri 15 minuti per poltrire un altro po’ una volta suonata la sveglia.
Il pisolino è adatto a molti, ma non proprio a tutti. Chi soffre di disturbi del sonno, il più comune dei quali è l’insonnia, potrebbe veder peggiorare il suo problema dormendo al pomeriggio. Il rischio più alto è eccedere con il riposo, dormendo più del necessario sballando i propri ritmi sonno/veglia.