Milan Kundera scrisse che “L’amore non si manifesta col desiderio di avere rapporti sessuali, ma col desiderio di dormire insieme”. Quando in una nuova frequentazione nasce il desiderio di trascorrere insieme la notte dopo o al di là dei rapporti fisici, è sicuramente un buon segno.
Dormire insieme è un’azione che testimonia profonda intimità e che in un certo senso mette alla prova la solidità del sentimento. Secondo lo psicologo Giuseppe Iannone, il sonno è il momento più intimo che si possa condividere perché rappresenta una fase di estrema vulnerabilità: stare con un altro mentre la propria parte cosciente si aliena da se stessa significa riporre in lui una grande fiducia.
Nel sonno perdiamo l’abituale compostezza e al risveglio dobbiamo essere pronti a mostrarci scarmigliati, sfatti, con gli occhi semichiusi – meno belli di come vorremmo apparire – e confidiamo, soprattutto, che la persona con cui abbiamo dormito sia ancora accanto a noi.
Ma quando è il momento giusto per cominciare a dividere il letto? Chi ci segue da un po’ sa già che non c’è una risposta valida per tutti. Quando si inizia a coltivare questo desiderio, semplicemente basta seguirlo. È chiaro che è importante avere raggiunto la giusta intimità e sicurezza per fare un passo del genere o anche solo per proporlo.
Le prime notti, il sonno in comune può essere assente o tormentato, si può avere paura di farsi vedere in pigiama e “non piacere più”: questo tipo di ansia è normale! Tuttavia le ricerche affermano che la qualità del sonno in coppia, anche a lungo termine, è buona solo se c’è reale affiatamento. Insomma, la proposta di dormire insieme è davvero lusinghiera per una persona che si sta conoscendo, e la risposta sì o no dice molto sulla natura del sentimento e su quanto sia corrisposto; ma dormire col partner non è, ovviamente, una soluzione che può sanare i conflitti di coppia presenti, la distanza emotiva, l’imbarazzo reciproco.
Per i motivi sopradetti gli psicologi e i sessuologi sono convinti che dormire insieme sia un vero e proprio banco di prova per la coppia. Se questa è solida, si avvertiranno in breve tempo grandi benefici sia nella quantità e qualità del sonno sia nell’umore in generale: riduzione dello stress, approfondimento del sentimento d’amore, riduzione dell’ansia. Se invece la coppia non è affiatata condividere il letto porta anche a lungo andare un netto peggioramento del riposo notturno.
Ci sono posizioni migliori delle altre per dormire in coppia? No: l’importante è che ci si senta comodi. Di norma le coppie “fresche” e che condividono un’intensa attrazione cercano di dormire “intrecciate”, abbracciandosi. Questo è molto bello, ma può essere poco comodo. Anche condividere un lembo di pelle, una mano, una porzione di schiena (come nelle posizioni “a cucchiaio” o schiena contro schiena) rappresenta un’esperienza di condivisione intensa.