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    Lacrime di gioia: perché si può piangere dalla contentezza?
    Le lacrime, spesso associate al dolore e alla tristezza, possono sorprendentemente fluire anche in momenti di pura felicità.

    Non è un mistero che anche in momenti di intensa felicità si possa piangere: forse è capitato anche a voi. Mentre il pianto è comunemente associato al dolore, alla perdita o alla frustrazione, può anche manifestarsi come una reazione intensa di gioia, gratitudine o commozione. Ma perché questo accade?

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    A livello psicologico le lacrime non sono qualcosa di positivo o negativo: sono semplicemente la manifestazione visibile di uno stato emotivo intenso. Quando sperimentiamo un'intensa emozione, il nostro corpo può reagire in modi imprevedibili, rilasciando grandi quantità di neurotrasmettitori tra cui l'endorfina e l'ossitocina, che possono influenzare il nostro stato emotivo e fisico. Nel caso in cui nel nostro cervello è presente una carica emotiva molto alta, il corpo la esprime attraverso una varietà di manifestazioni che possono includere riso, grida, movimenti di diverso genere e infine anche le lacrime.

    Il pianto ha una funzione molto importante per il nostro organismo: il fluire delle lacrime esercita una importante funzione di autoregolazione emotiva. Ciò significa che piangendo “scarichiamo” un’emozione che è talmente intensa da non poter restare solo nella nostra testa.

    È un pregiudizio l’idea che le emozioni negative siano le più intense. Certo, è vero che quando ci si sente male spesso si piange; ma pensiamo a quante lacrime si vedono, per esempio, durante i matrimoni o le nascite dei bambini! Basterebbero questi esempi per determinare con assoluta sicurezza che le lacrime sono una delle tante possibili espressioni della gioia.

    Più che essere un segno di debolezza, il pianto dalla gioia può essere visto come un atto di liberazione emotiva e di connessione con il nostro io più autentico. Dovremmo normalizzare il pianto di gioia, come siamo abituati a fare con il pianto associato alla tristezza: non c’è nulla di più sincero di una lacrima!

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    Vi diremo di più: le lacrime possono anche essere finte, simulate, cercate, ma in nessun caso si riesce a farlo correttamente. I migliori analisti sono in grado di capire quando una persona, in una determinata circostanza, sta facendo finta di piangere per dissimulare le proprie emozioni. Quando piangiamo tutta la nostra faccia si muove e si contrae in un modo specifico. Il pianto autentico non dovrebbe essere mai nascosto perché è l’espressione più pura della sincerità. Nel caso di un evento gioioso, permettersi di dare sfogo al pianto può essere un modo per esprimere l’infinita gratitudine che proviamo per gli altri e per la vita.

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