La parola chakra deriva dal sanscrito, in cui significa “ruota”. Il riferimento alla ruota descrive pienamente il concetto, rappresentando il chakra un centro di energia del nostro corpo che si muove con andamento rotatorio e si colloca in determinati punti, rappresentati di solito con cerchi (o anche triangoli “in movimento”).
Secondo la tradizione medica e mistica indiana esistono un centinaio di chakra (per la precisione 114) sparsi in tutto il corpo, non solo quello fisico ma anche quello sottile. In ogni caso i chakra principali, i più potenti centri d’energia sarebbero sette. Scopriamo quali sono, i loro nomi e il loro potere.
Il primo chakra si trova alla base della spina dorsale, precisamente sul perineo. Il suo colore è il rosso, il suo elemento è la terra e la sua funzione consiste nel lasciar fluire un’energia “pesante”, radicata come è appunto quella della terra. Questo chakra controlla la salute delle ossa e dei denti, dell’attività digestiva e di quella sessuale. Un Muladhara bloccato è correlato a disturbi alimentari, depressione, stitichezza, sciatica e mal di schiena.
Il secondo chakra è situato più in alto, tra i genitali e il plesso nervoso sacrale. È il chakra che viene collegato alla creatività e al benessere intimo. Il suo colore è arancione e il suo elemento è l’acqua, correlato al lasciare e al lasciarsi andare. Secondo gli indiani, se Swadhisthana è chiuso la persona potrebbe avere problemi immunitari, calo della libido, ma anche mal di schiena e squilibri ormonali.
Questo chakra si colloca all’altezza dell’ombelico ed è legato a sensazioni importanti come l’autostima e il senso di comunità. Il suo colore è il giallo e il suo elemento è il fuoco, simbolo di calore e di unione. Secondo gli indiani questo chakra regola le funzioni di organi importanti come stomaco, cistifellea, fegato, reni. Quando è bloccato infatti causerebbe problemi come il diabete, la pancreatite, le ulcere gastriche, l’anoressia e anche la pressione bassa.
Il quarto chakra è posizionato all’altezza del cuore ed è molto importante perché ha a che fare con la dimensione sociale di una persona: sentimenti come amore, fiducia, caratteristiche e tratti come la compassione e il perdono sono regolati da questo chakra. L’elemento di anahata è l’aria, il colore è il verde. Un blocco del chakra del cuore incide sulla salute mentale e fisica secondo gli indiani, andando a provocare umore variabile, difficoltà a fidarsi, mancanza di speranza e malattie come l’asma.
Il quinto chakra è localizzato nella gola, plesso nervoso della regione faringea. Il suo colore è il blu e il suo elemento è lo spazio, l’etere, il più sfuggente degli elementi secondo gli indiani. Questo chakra regola ovviamente tutti gli organi situati nei pressi della gola e le facoltà comunicative della persona. Quando è bloccato infatti fa sì che la persona sperimenti disturbi a livello di gola e tiroide ma anche difficoltà di comunicazione e indecisione costante.
La posizione di questo chakra è esattamente a metà tra le sopracciglia e raffigura il famosissimo terzo occhio, quello della visione superiore. Infatti Ajna è un chakra collegato alla saggezza e alla preveggenza, al ragionamento e all’intuizione. Il suo elemento, non a caso, è la luce. Un Ajna bloccato priva le persone delle loro migliori facoltà mentali rendendole timorose e tendenti a illudersi.
La posizione del chakra Sahasrara, o “della corona”, è sulla cima della testa: ciò lo rende il chakra più alto del corpo fisico. Infatti questo chakra ha a che fare con la spiritualità e l’integrazione felice di corpo fisico, corpo sottile, mente e anima. Secondo gli indiani l’illuminazione avviene tramite il canale del settimo chakra. Chi sta attraversando crisi esistenziali, si sente privo di scopo o ha dei dubbi spirituali ha probabilmente il settimo chakra bloccato.
Secondo la tradizione indiana, come abbiamo potuto intuire, quando i chakra sono aperti è un segno di salute fisica, mentale e spirituale. Quando invece uno o più chakra sono chiusi si origina un “blocco” fisico o psicologico che si può tradurre in disagio o addirittura in una vera e propria malattia.
Esistono specifiche pratiche di meditazione e di yoga che sono state pensate anticamente per aprire i chakra chiusi, liberando appieno l’energia dell’individuo. Ogni chakra nella tradizione indiana possiede un suo mantra che va ripetuto durante gli esercizi di yoga per appellarsi al chakra e aiutarlo a sbloccarsi.