Molti pazienti ansiosi in cura dagli psicologi esprimono la preoccupazione che il caldo intenso dell’estate possa peggiorare i loro sintomi e predisporli ad attacchi di panico. In generale c’è la convinzione che il caldo eccessivo “dia alla testa”, ma cosa c’è di vero?
Quando il corpo è sottoposto per periodi prolungati a un forte caldo sperimenta dei sintomi specifici dovuti all’iper-termia: aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, sudorazione e così via. Ebbene, si nota fin da subito la somiglianza tra questi sintomi e quelli dovuti all’ansia, che può comportare anch’essa tachicardia, respiro affannoso e sudorazione intensa. Anche il senso di confusione generato dall’ipertermia fa il paio con il senso di “svenimento”, le vertigini e la difficoltà di concentrarsi propri dell’ansia.
Quindi il caldo può somigliare all’ansia, e più il paziente ha paura di sviluppare la sintomatologia descritta più sarà soggetto a sviluppare vera ansia e attacchi di panico.
Oltre alla similitudine tra sintomi del caldo e sintomi dell’ansia c’è qualcosa di più. Secondo alcune ricerche, il caldo stimola gli ormoni dello stress come cortisolo e catecolamine. Questo comporta una maggiore attivazione del sistema simpatico, aumento dei sintomi ansiosi, difficoltà di problem solving e lentezza nel prendere decisioni, oltre che una più difficile regolazione delle emozioni. Tutto ciò può generare nelle persone predisposte un senso di sovraccarico emotivo, frustrazione e irritabilità.
Ragionare bene quando è molto caldo è difficile per tutti i fattori che abbiamo elencato, ma anche per cause molto più generali: la disidratazione tipica delle alte temperature produce un ben noto senso di “nebbia in testa” e rallenta i processi cognitivi.
Anche la mancanza di sonno dovuta alle calde notti estive può essere determinante per lo stato mentale: chi dorme meno è in generale più vulnerabile e più predisposto a sentirsi ansioso e irritabile. Le emozioni e la loro gestione possono sfuggire un po’ di mano a chi è provato dal poco riposo.
Il caldo impatta dunque sulla salute mentale di tutti e rappresenta un fattore di rischio per chi già soffre di malattie psichiche: queste persone potrebbero veder peggiorare i loro sintomi se non si proteggono adeguatamente dalle alte temperature. Secondo studi svolti in diversi Paesi durante l’estate peggiorano gli esiti di alcuni disturbi, come quelli dell’umore e come la schizofrenia; sono in aumento anche gli episodi di violenza domestica.
Chiaramente il caldo da solo non basta a spiegare un eventuale improvviso insorgere di sintomatologie rilevanti e qualora accadesse è sempre necessario richiedere un parere qualificato. Chi invece è già in cura sa che è importante non abbandonare la terapia farmacologica neppure durante le vacanze. Per tutti, vale la regola di proteggersi dal caldo eccessivo refrigerando la stanza, bevendo a sufficienza ed evitando di uscire nelle ore più afose.