Il mito del bad boy è stato reso celebre dai libri, dai film e dalla TV. Ragazzi (raramente ragazze) “cattivi” e affascinanti sono ancor oggi figure esaltate nel contesto fiction romantico. Ma l’attrazione per questi personaggi si limita alla fantasia oppure è presente anche nella vita reale?
Prima di scoprirlo dobbiamo fare un passo indietro e analizzare il concetto di “triade oscura”. Questa inquietante definizione è stata proposta da alcuni esperti che hanno raggruppato i principali tratti psicologici socialmente indesiderabili: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Il narcisismo è caratterizzato dall’egocentrismo, il machiavellismo dalla tendenza a manipolare e la psicopatia dalla mancanza di empatia nei confronti degli altri.
Le persone che posseggono questi tratti socialmente mal visti tendono frequentemente a mascherarli con una facciata audace, volitiva e brillante. Questo crea in chi si imbatte in loro una falsa percezione: sembrano individui sicuri e affidabili. Sono principalmente le persone insicure e psicologicamente più fragili a cadere in questo tranello.
Ma l’illusione dura? Secondo gli esperti, non molto. Il soggetto descritto dalla triade oscura, ossia il bad boy, affascina molto all’inizio, ma nel tempo finisce per rivelare i suoi tratti maligni. A quel punto le persone che prima erano rimaste affascinate si disilludono e possono allontanarsi. Le ricerche, insomma, suggeriscono che la triade oscura rappresenti un vantaggio nelle relazioni brevi e un handicap nei rapporti stabili.
Gli psicologi dell’università di Edimburgo sono voluti andare più a fondo e hanno ideato uno studio che ha coinvolto oltre 1200 volontari. Nel test sono stati sottoposti ai partecipanti alcuni documenti che combinavano immagini e descrizioni di personaggi appartenenti alla triade oscura in diversi gradi: basso, medio, alto. Ai volontari era richiesto di valutare l’attrattività di ogni personaggio descritto.
L’idea su cui si basava lo studio era confermare o smentire ricerche precedenti che affermavano che la triade oscura fosse vincente in molti ambiti, dal business alla politica, fino all’amore. I risultati sono stati inattesi: sembra che l’arroganza e la manipolazione non aumentino affatto la percezione dell’attrattività di una persona. Anzi, in molti casi le persone partecipanti allo studio hanno “premiato” individui con bassa aderenza alla triade oscura, dichiarando che li avrebbero preferiti come partner.
Quindi il bad boy piace solo al cinema? Secondo gli studiosi sì. Secondo una ricerca dell'Università tedesca di Würzburg questa figura ha successo nella fiction perché presenta tratti maschili stereotipati (aggressività, dominanza e freddezza) che piacciono quando sono osservati da lontano.
Per questo molte donne ammettono di trovare particolarmente attraenti i “cattivi ragazzi” del cinema. Gli studiosi hanno scoperto che questo fascino deriva da due fattori: la coscienza che l’innamoramento per un uomo immaginario è solo un gioco, una fantasia, e il desiderio nascosto di nuove esperienze ed emozioni. Quindi le donne che vivono l’amore in modo leggero e giocoso e quelle che si sentono affamate di sensazioni sono più propense a innamorarsi dei bad boys, almeno quando sono proiettati su uno schermo.