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    Comportamento passivo aggressivo e relazioni
    Il comportamento passivo aggressivo è molto utilizzato nei contesti di coppia e lavorativi. Perché? Prima di tutto, è più accettato socialmente rispetto alla rabbia esplicita e nel breve termine ha persino i suoi vantaggi. Ma nel lungo periodo questo genere di comportamento si rivela estremamente dannoso.

    Il comportamento passivo aggressivo altro non è che un atteggiamento deliberato che ha lo scopo di sfogare la propria rabbia mascherandola, oppure di attuare una vendetta nei confronti di chi, secondo noi, ci ha fatto torto. È anche il modo più facile per evitare di piegarsi al volere di un'altra persona saltando del tutto il momento del confronto verbale. È uno dei modi in assoluto più utilizzati per esprimere la rabbia, dato che si attua attraverso azioni socialmente accettabili e non attraverso la piena espressione delle emozioni negative.

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    Esempi di comportamento passivo aggressivo sono il promettere senza mantenere, il procrastinare e il fingersi malati ben sapendo che l'assenza provoca danni e disagi. Anche assumere i panni della vittima, accusare l'altro, tenere il broncio e lamentarsi sono comportamenti passivo aggressivi, tra i più frequenti nelle coppie e nei contesti familiari.

    Perché questo comportamento ricorre così spesso? Come si è detto sopra, l'agire passivo aggressivo è decisamente più facile e più socialmente accettato rispetto all'espressione diretta dei sentimenti di rabbia. In particolare, è facile perché mette illusoriamente al sicuro chi sceglie di attuarlo, fornendogli un alibi difficile da smentire, e perché evita il rischio di assumersi la responsabilità dei propri no.

    Un comportamento conveniente insomma, ma non difficile da smascherare quando ripetuto.

    Un altro dei vantaggi dell'atteggiamento passivo aggressivo consiste poi nel piacere della vendetta: si tratta infatti esplicitamente di una tattica punitiva, anche quando agita sotto le vesti del lamento vittimista, e comporta insomma una sorta di appagamento e di catarsi della rabbia.

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    Ma non si tratta certo di un comportamento sano e maturo e, anche se conveniente sul breve periodo, quando è ripetuto nel tempo l'atteggiamento passivo aggressivo finisce per corrodere le relazioni dal loro interno.

    Anche se il passivo aggressivo si sente (e finisce per essere, di fatto) un potente burattinaio, dittatore nascosto dei sentimenti altrui, finisce per creare intorno a sé relazioni confuse, contrassegnate dalla dipendenza e molto spesso tossiche.

    Privando l'altra persona della libertà attraverso il suo comportamento manipolatorio, il passivo aggressivo finirà insomma per creare relazioni basate sulla sopraffazione o, se il partner è sufficientemente sano, probabilmente lo vedrà fuggire.

    Se insomma abbiamo il sospetto di attuare spesso comportamenti passivo aggressivi, cerchiamo di esplorarne la causa e di lavorare su noi stessi per sostituirli con comportamenti assertivi. Il dialogo sincero comporta maggiore fatica e dà anche una sensazione di maggiore rischio, ma i suoi benefici a lungo termine sulla coppia e sul gruppo sono tanti e importanti.

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    Potremmo concludere dicendo che ogni scorciatoia presa oggi potrebbe condurre a una strada più lunga, o addirittura a un burrone domani. Assumersi la responsabilità delle proprie emozioni e comunicarle in modo rispettoso è una grande fatica, fonte però di grandi vantaggi futuri.

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