Sigmund Freud diceva che in ogni legame affettivo ci sono tre elementi: la coppia stessa e una terza presenza chiamata “paura”. Se si vuole evitare di distruggere una relazione, è essenziale imparare a capire gli effetti che le nostre paure possono avere su di essa.
Amare tanto non è sempre sinonimo di amare bene. C’è chi lo fa disperatamente, al punto da tormentare l’altro con il demone della gelosia, le catene dell’attaccamento e l’insidia della sfiducia. Parimenti, tutti noi ci portiamo dietro un passato, un “contenitore” in cui pesano le storie mal risolte e gli spigoli che non abbiamo ancora imparato a smussare.
L'amore però ha bisogno di essere alimentato e nutrito di fiducia, complicità, intimità e determinazione, che si costruiscono giorno per giorno. Se, infatti, chimica, destino, coincidenze e fatalità hanno la loro importanza, è altrettanto vero che, in ogni relazione, sono l'impegno e la volontà di stare insieme (al tempo stesso causa ed effetto di un sentimento forte) a determinarne il grado di felicità.
Non si tratta quindi solo di far durare un rapporto a due, ma anche di avere un atteggiamento positivo e buone abitudini di coppia.
All’inizio del 2001, la Purdue University, nell’Indiana (Stati Uniti), ha condotto un’indagine interessante sulle componenti che determinano il successo di una relazione. Si è scoperto che la stabilità di una coppia dipende da tre fattori: il tipo di attaccamento psicologico, l’orientamento a lungo termine e l’intenzione di voler risolvere immediatamente ogni problema, ogni difficoltà. Questi fattori possono essere decisivi. Tuttavia, al di là delle intenzioni, occorre considerare la personalità di ciascuno e, soprattutto, le aree psicologiche capaci di boicottare l’affetto. Parliamo, ad esempio, delle paure, dei bisogni, dei meccanismi di difesa e, talvolta, anche della mancanza di maturità nel modo in cui si interpreta la vita di coppia. Ecco allora alcuni consigli per far durare l'amore nel tempo.
Innanzitutto, essere chiari nel comunicare i propri bisogni, il proprio punto di vista, le proprie aspettative e ciò che non si approva. Saper chiedere e saper dire di no quando qualcosa non va. Non sentirsi vittime delle scelte o degli atteggiamenti del partner.
Perché le discussioni risultino fruttuose, servono poi capacità di immedesimazione nell’altro e atteggiamento positivo: così facendo si evita di accusare l’altro di essere la causa dei propri malesseri.
Creare spazi di benessere per la coppia che va tutelato ottimizzando il tempo dedicato al piacere reciproco perché ciò facilita la costruzione di un rapporto solido, indispensabile nei momenti critici.
Evitare di rimuginare su pensieri negativi. Meglio arrestare questa condotta imponendosi di deviare il pensiero verso orizzonti positivi e costruttivi per la coppia e per sé.
Assecondare i cambiamenti, imparando a riconoscerli e ad assecondarli. Tutto si evolve, anche l'amore.
Valorizzare la personalità. L'estetica è importante, ma concentrarsi eccessivamente su questo per sentirsi desiderabile e amabile diviene un punto di debolezza perché non valorizza altri aspetti della propria personalità e porta a cadute di autostima e a grandi difficoltà nell’accettazione di sé. Meglio impegnarsi nel valorizzare la propria persona nella sua interezza, altrimenti, si rischia di sentirsi alla continua ricerca di conferme da parte del proprio compagno/a, che a lungo andare, potrebbe sentire il peso delle richieste anche inconsce dell’altro/a.
Imparare a riconoscere i segnali che si celano dietro ad alcune richieste o atteggiamenti. Molto spesso le donne, per esempio, vorrebbero che il loro compagno fosse in grado di anticipare i loro bisogni, il che spiega perché quando questo non accade non si sentono capite. L’uomo che chiede alla propria compagna cosa si aspetta da lui e come poter fare per soddisfarla imparerà a conoscere i suoi desideri più reconditi e, quindi, a soddisfarla maggiormente.
Non dare tutto per scontato. Non pensare che quello che va bene per sé vada bene per gli altri. Questa è una tendenza egocentrica che spesso induce a non spostare il proprio punto di vista: si pensa che se oggi è così, allora anche domani e dopodomani saranno identici.
Astenersi dai paragoni. Stimolare una competizione tra il proprio partner e gli altri non giova al rapporto. Parlare dell’ex e delle prestazioni sessuali avute con loro ha un effetto devastante sulla psiche.
Non aspettarsi “tutto” dal partner. A volte, vogliamo che l’altra persona fughi tutte le nostre paure, che ci salvi, che ci guarisca, che sia capace di alleviare e risolvere ogni problema e bisogno. È chiaro che non possiamo affidare tutti questi compiti all’altro, compiti che in molti casi sono nostri.
Non dare per scontato l’amore del partner. L’amore di cui non ci si prende cura, si indebolisce. Se non ci impegniamo, la relazione svanirà lentamente e silenziosamente. Evitiamo di sabotarla lasciandoci trasportare dalla disattenzione e dalla routine.
Per concludere, possono essere molti i pericoli che minacciano i legami affettivi. Tuttavia, imparando a riconoscere queste minacce e a evitarle, avremo meno probabilità di rovinare il rapporto e, quindi, più probabilità di farlo durare.