Non è facile amare rispettando l’individualità dell’altro; spesso, infatti, anziché dare e ricevere amore si precipita in situazioni che inevitabilmente portano all’implosione della coppia.
Le relazioni di coppia fluttuano tra passione, coccole, crescita e scambio reciproco. A volte però ci si focalizza sul vicendevole possesso e quando ciò accade si vira ineluttabilmente verso la distruzione del rapporto.
Diversi studi hanno dimostrato che la gelosia e i comportamenti di sorveglianza, associati ad uno spettro possessivo, determinano un comportamento distruttivo nonché un’insoddisfazione della relazione stessa. Ci si chiede, quindi, cosa si possa fare per imparare a gestire tali schemi disfunzionali all’interno del rapporto; il primo passo sicuramente è quello di prendere coscienza del problema e provare a capire il motivo per cui ci si impegna nell’esercitare un comportamento di controllo; il secondo è quello di affrontare le dinamiche emotive di base dal quale questo scaturisce.
La maggior parte di noi può aver esperito un certo grado di paura e insicurezza all’interno delle nostre relazioni più intime; questi sentimenti possono prender vita da lotte più profonde che riguardano la fiducia, la bassa autostima, la paura del rifiuto, la perdita o l’intimità stessa.
Queste emozioni profonde possono portare ad un desiderio di controllo sul nostro partner sfociando in comportamenti che, sfuggendo al controllo, illudono di alleviare questi sentimenti dolorosi.
Fin da bambini abbiamo sviluppato strategie o difese nel tentativo di proteggerci da condizioni difficili o dolorose; queste prime esperienze formano le nostre aspettative circa i rapporti, richiamando le stesse modalità difensive e applicandole nel momento presente. Come risultato, tendiamo a rivivere il passato, aggrappandoci o sforzandoci di controllare il nostro partner, con l’obiettivo di sentirci sicuri.
Vi sono dei “passi” che possiamo compiere per rompere tali schemi e cercare di realizzare un rapporto paritario e di fiducia.
Innanzitutto, bisognerebbe cercare di migliorare il proprio senso di Sé; se l’insicurezza è alla base del nostro comportamento possessivo, dobbiamo iniziare a interrogarci su come fare per acquisire maggiore autocontrollo nella nostra vita.
Dobbiamo adottare delle misure per superare la nostra parte critica interiore e accettare di essere sia degni della presenza dell’altro che di essere capaci di vivere soli.
Anche se i nostri peggiori timori possono avverarsi, e il nostro partner può apparire come “rifiutante”, dobbiamo divenire consapevoli del fatto che siamo forti e capaci di andare avanti anche da soli.
Un altro passo utile potrebbe essere quello di “resistere” dall’adottare un comportamento possessivo o autoritario; azioni come il sorvegliare il partner non farà altro che allontanarlo e creare discussioni nella coppia.
È importante imparare a resistere alla tentazione di esercitare il potere sul nostro partner. Una volta messo in atto tale comportamento è bene iniziare a prendere consapevolezza del fatto che questi sentimenti appartengono al passato.
Ciò che si rende inoltre indispensabile è trovare un modo per placare la propria ansia; si potrebbero ad esempio intraprendere attività rilassanti come lo yoga o praticare esercizi di respirazione, in quanto permettono di imparare a convivere con i propri pensieri e sentimenti senza però sentirsi sopraffatti da loro o, addirittura, consentendo loro di controllare il nostro comportamento.
È importante anche concentrarsi sulla propria vita; solo spostando la nostra attenzione dal partner, e soffermandoci maggiormente su cosa siamo interessati a perseguire, può migliorare la visione di se stessi come individui indipendenti.
Infine, è indispensabile parlare con il proprio partner, adottando una prospettiva adulta: una conversazione onesta con l’altro, circa la nostra insicurezza e la necessità di controllare lui per sentirci sicuri all’interno della relazione. Mentre ogni tentativo di controllare o indurre il senso di colpa può rendere il partner nervoso o infastidito, una conversazione aperta in cui deponiamo le armi, spiegando la propria lotta personale, consente all’altro di comprendere noi e le nostre emozioni.
Quando si tratta di relazioni intime, è sempre meglio fidarsi dell’altro e lasciarlo libero di esprimere se stesso; questo è l’unico modo attraverso cui possiamo veramente sapere che siamo amati e scelti da una persona libera.
Migliorando il nostro senso di sé, godendo della nostra indipendenza e apprezzando la vera intimità con l’altro, possiamo divenire padroni di noi stessi.
La parola amore, infatti, non fa rima con quella di possesso: stare con qualcuno significa poter contare su di lui, ma non legarsi all’altro fino a soffocarlo. Amare significa lasciar l’altro libero di amarci. L’amore tiene e non trattiene, ricordiamocelo sempre.