Sant'Agostino disse: «Qui non zelat non amat», cioè: chi non è geloso non è innamorato. È davvero così, a patto che ci si riferisca alla cosiddetta gelosia positiva, quella naturale che è espressione del reciproco desiderio degli innamorati.
Cos'è la gelosia? È quel senso di attaccamento che comporta il timore di perdere la persona alla quale si è legati, indipendentemente dal fatto che ci siano cause concrete che portano a pensarlo. La differenza tra gelosia "buona" e "cattiva" sta nel diverso equilibrio tra questi due poli, affetto da un lato e timore dall'altro. Se la paura di perdere la persona amata è tanta e rende la gelosia così intrusiva da provocare scontri e angoscia, siamo di fronte a un sentimento che non fa del bene alla coppia.
Se la gelosia è equilibrata, invece, può essere un "carburante" in grado di nutrire la relazione.
La gelosia è positiva quando:
Ci sono persone che affermano di non essere mai gelose. In realtà, spesso, lo dicono perché reputano la gelosia qualcosa di sempre negativo, un fenomeno di possessività. Ma la gelosia può essere anche, semplicemente, veder uscire il partner con gli amici o andare in vacanza con la famiglia e desiderare di essere presente, di essere lì con lei o lui. Nulla di male insomma.
La gelosia è nociva quando, invece:
Contro la gelosia negativa non servirà a molto parlare con il partner e farsi rassicurare: ogni tentativo di razionalizzazione potrebbe non esserere creduto fino in fondo. È questo il caso in cui diventa utile confrontarsi con uno specialista.
La gelosia negativa è espressione di insicurezza: infatti non si applica a situazioni reali ma crea un mondo immaginario abitato da fantasmi della mente. Sperimentare la gelosia negativa significa confrontarsi continuamente con la paura di essere abbandonati e con il pensiero nascosto di "non essere abbastanza", non meritarsi l'amore che invece il partner dona con sincerità. Se questo tipo di gelosia nasce dopo un tradimento si tratta di una reazione più "ragionevole" ma non meno dannosa, e sta a significare che non si è realmente rinsaldata la frattura che il traditore ha creato all'interno del rapporto.
Sicuramente riconoscere che la paura del tradimento è un racconto generato più dalle proprie paure che da fatti reali è un passo importante per accogliere e trasformare la faccia "negativa"; allo stesso tempo, riconoscere che l'amore crea quasi inevitabilmente gelosia e non c'è di che vergognarsene è un modo giusto per interagire con la faccia "positiva" rendendola parte del quadro complesso e stratificato dell'amore.