Avere cinquanta o sessant'anni nel ventunesimo secolo è un'esperienza molto diversa rispetto a quella dei "coetanei" di uno o più secoli fa. Basti, a descrivere il fenomeno, un termine eloquente: sexalescenza.
Sì, perché i cinquanta-sessantenni di oggi non sono più considerati, né si sentono, degli anziani. L'approdo al mezzo secolo di vita e i decenni che seguono questa tappa segnano per diverse persone l'inizio di un ciclo di vita che non è più definibile come "vecchiaia", semmai come una seconda adolescenza (sexalescenza significa infatti "adolescenza dei sessanta").
Quali sono le differenze tra gli "anta" di oggi e del passato? Moltissime, sia nello stile di vita che nell'abbigliamento: l'austerità di un tempo, che mal considerava gli uomini e le donne che oltre i cinquanta indossassero jeans o camicette colorate, è stata definitivamente messa in cantina. Sono sempre di più gli sportivi o i modelli che iniziano la loro attività dopo i cinquant'anni, così come coloro che danno vita a startup e a progetti imprenditoriali. Lasciando ai più anziani ottantenni il dominio dei circoli bocciofili i sessantenni di oggi viaggiano, ballano, praticano sport estremi, flirtano e scoprono nuovi piaceri.
I "sexalescenti" sono il prodotto di un'epoca di forti cambiamenti. Non sono nativi tecnologici, ad esempio, ma hanno dovuto adattarsi per padroneggiare gli strumenti del web; hanno vissuto sulla loro pelle cambiamenti politici, sociali ed economici di grande portata che li hanno costretti a rinunciare alla stabilità e ad adattarsi a un nuovo mondo caotico come il nostro. Ecco perché, dalla mancanza di solidità e certezze caratteristica del nostro tempo, hanno tratto la possibilità di costruire un nuovo sé, di rivivere una nuova giovinezza. Un'età più bella, da un certo punto di vista, perché segnata da una diversa maturità e libertà personale ed economica.
La scienza medica si evolve di anno in anno migliorando la qualità della vita, la consapevolezza dell'importanza del benessere e un pizzico di esibizionismo portano migliaia di sessantenni a iscriversi in palestra e a curare il proprio corpo, e in generale le nuove abitudini di vita hanno facilitato il demolire dei vecchi stereotipi legati ai cambiamenti del corpo e all'età.
Qualcuno ancora li critica? Certamente. L'anzianità è ancor oggi un tabù, soprattutto quando viene accostata a temi come la bellezza, la moda e la sessualità. Un tatuaggio nuovo a sessant'anni? L'amore a settanta? Per chi vive nei piccoli centri queste cose potrebbero ancora essere malviste. Eppure la generazione di sexalescenti che abbiamo sotto gli occhi sta facendo grandi passi per abbattere questi stereotipi, nella maggior parte dei casi riuscendovi (soprattutto nei centri urbani).
Questo atteggiamento energico e propositivo è da guardare con positività perché rappresenta un miglioramento dal punto di vista della qualità della vita soprattutto dal punto di vista psicologico: il concetto di sexalescenza dona forza e ottimismo a molte persone.
In bocca al lupo a tutti i sexalescenti, allora, per questo nuovo ed entusiasmante periodo della loro vita.