La psicoterapeuta Laura Pelagrotti, sul suo profilo Instagram, ha recentemente pubblicato una curiosa carrellata di “psicocose” (ossia nozioni di psicologia) che hanno larga diffusione sui social ma dal punto di vista scientifico sono sbagliate.
La dottoressa sostiene che molte, troppe nozioni di psicologia banalizzate o inesatte circolino solo allo scopo di vendere prodotti o servizi. Il suo è un richiamo, oltre che alla correttezza nell’uso di parole e concetti, anche al senso critico di chi legge. È vero infatti che troppo spesso diamo credito a fonti inesatte, lacunose o ci accontentiamo di concetti semplicistici perché è più facile rispetto al sottoporre ad analisi approfondita ciò che leggiamo.
Ecco allora quali “psicocose” che leggiamo spesso sono in realtà delle bufale:
Il perfezionismo, il fare di tutto per piacere agli altri, la sindrome dell’impostore, la ruminazione mentale e la disregolazione emotiva non sono necessariamente segni che hai avuto un trauma nella tua infanzia: possono esserlo come non esserlo e non è detto che sia necessario intervenire. Al mondo esistono persone perfezioniste, lunatiche, compiacenti, cerebrali… e va benissimo che sia così. I problemi si devono affrontare quando diventano invalidanti e ostacolano il normale funzionamento della persona. Non è vero che tutti dobbiamo andare in terapia e non è vero che alcuni comportamenti che sembrano diversi dalla norma siano segno di un trauma passato. Se il tuo trauma non ti fa male, puoi portarlo con te per tutta la vita ed essere felice senza bisogno di terapia.
L’amore non è una cosa che si merita. L’amore è gratis, e basta! Amare te stesso è bello, necessario oseremmo dire, e se ami te stesso è più facile che tu intessa relazioni positive. Ma amarsi non è una precondizione per essere amati, nel modo più assoluto.
Lo stile di attaccamento non è una malattia, pertanto non si può “guarire”. Lo stile di attaccamento è piuttosto un insieme di comportamenti e pensieri che condiziona i legami interpersonali e che nel corso della vita può modificarsi.
Le opinioni non richieste sono… opinioni non richieste! Secondo Laura Pelagrotti, l’idea che le opinioni degli altri siano in realtà degli attacchi mascherati deriva dal fatto che, spesso, siamo troppo concentrati su noi stessi e ci illudiamo che tutto giri intorno a noi… ma non è così!
La felicità è definibile sia come uno stato continuativo di serenità sia, più propriamente, come uno stato di grazia che è necessariamente momentaneo. La serenità può essere un obiettivo perseguibile, mentre la felicità nel senso più proprio del termine non lo è. In nessun caso l’infelicità è una scelta dettata da pigrizia o ingratitudine.
Secondo Pelagrotti (e molti altri psicologi) uscire dalla zona di confort è importante per crescere, per realizzarsi e per raggiungere la serenità. Però, sottolinea la dottoressa, uscire dal seminato senza sapere dove andare non porta a nessun risultato perciò il cambiamento in sé e per se non è positivo, dipende dall’uso che se ne fa.
Tutti noi possediamo parti “luminose” e parti “oscure” e queste convivono. Tutti possiamo migliorarci, ma in definitiva questa frase è più uno slogan che un vero e proprio consiglio realistico e sensato.
Se esistesse, non ci sarebbero gli psicologi e gli psichiatri. L’ansia non è una e uguale per tutti. Combattere l’ansia significa conoscere profondamente il problema, le sue origini e le risorse della persona che ne è colpita. Non esiste un metodo universale. Spesso inoltre dietro una manifestazione etichettata semplicisticamente come ansia esistono problematiche più complesse e profonde.