L’arrivo di un figlio sconvolge inevitabilmente la vita di una coppia, che con la nascita di un nuovo elemento si trasforma in una famiglia. La “crisi” dovuta al passaggio da diade a triade dipenderà in gran parte dalla capacità di una coppia di raggiungere un buon equilibrio e stabilità prima della gravidanza, e non soltanto dopo.
Da quando scopre di aspettare un bambino la coppia vivrà una vasta gamma di emozioni, dalla gioia e dall’eccitazione fino alla preoccupazione e all’angoscia. La contraddittorietà non deve spaventare: quando si tratta di una “prima volta” ci si affaccia sempre a un mondo sconosciuto, a un cambiamento radicale che non può portare se non emozioni divergenti.
Il cambiamento più forte, nelle prime fasi, lo vive proprio la mamma, per la quale il bambino è una realtà con cui fare i conti molto prima che per il papà. Quando il bambino nasce, la funzione di entrambi i genitori è garantire la sua sicurezza e creare un ambiente consono al suo sviluppo psicofisico, affrontando molti cambiamenti di routine e non pochi sacrifici.
I principali aspetti che si modificano in una coppia dalla nascita del primo figlio sono i seguenti:
Le esigenze di un neonato sono piuttosto impegnative da soddisfare e la routine quotidiana cambierà inevitabilmente, facendosi più faticosa. Un grande classico sono i risvegli in piena notte che mettono a dura prova la tenuta psicofisica dei genitori, specialmente se oltre al bambino devono badare anche al mantenimento della casa e al lavoro. Questo cambio della routine influisce inevitabilmente sulle possibilità della coppia di vivere dei momenti “a due” esclusivi e intensi come prima.
A livello emotivo l’arrivo di un bebè può essere estremamente pesante. Un problema piuttosto diffuso tra le mamme, ad esempio, è la depressione post partum: per quanto la nascita possa essere considerata un lieto evento, a volte le emozioni che si provano non sono in linea con questo e prevalgono angoscia, paura, tensione, senso di inadeguatezza.
Dalla nascita di un figlio in poi la coppia non ha più la libertà di scelta e di movimento che aveva prima, se vuole garantire al piccolo un ambiente stabile e sicuro. Almeno per i primi tempi si riducono anche la libertà nel tempo libero e la possibilità di partecipare alle occasioni sociali.
Tutti questi cambiamenti indotti dal “terremoto” della nascita possono produrre delle “scosse di assestamento” nella coppia, che potrebbe finire per litigare su argomenti che prima sembravano di poco conto, oppure potrebbe finire sopraffatta dalla stanchezza relativa al ruolo genitoriale.
Essere mamma e papà, restare allo stesso tempo due partner innamorati e infine ricordarsi di essere degli esseri umani con le proprie emozioni ed esigenze non è semplice per i neo-genitori, che spesso affrontano una piccola o grande crisi d’identità con influenze innegabili sul rapporto di coppia.
Così come il bebè deve imparare piano piano a vivere nel mondo, allo stesso tempo i genitori sperimentano una metamorfosi, un processo di adattamento a lui.
Quando la coppia “fallisce” in questo adattamento di solito finisce per negare il figlio oppure per concentrarsi eccessivamente su di lui. Anche in questo momento delicato è importante fare di tutto per mantenere uno spazio che sia solo per i partner, uno spazio in cui si rappresentino ancora come due adulti innamorati e non solo come due neo-genitori.
Il cambiamento è migliore e meno doloroso se si inizia a “lavorare” alla cosa già prima del parto, e non soltanto dopo. Le coppie che sono più stabili prima della gravidanza in genere fanno meno fatica ad accogliere il nuovo membro della famiglia pur rimanendo coese.