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    Revenge social, i litigi e le separazioni teniamoli offline
    Il revenge social, ossia la vendetta via web, è una triste abitudine dei vip da cui è meglio non farsi contagiare

    Quando un personaggio famoso è alla fine di una relazione, molto spesso tramuta in show la propria separazione, manifestando via social il proprio rancore nei confronti dell’ex. È celebre la rottura piuttosto recente della cantante Shakira, che ha addirittura scritto una canzone per denigrare la nuova fiamma dell’ex e l’ha resa una hit mondiale! Ancora più di recente ha fatto scalpore Hilary Blasi che, dopo un anno e mezzo di silenzio dopo la rottura con Totti, ha trovato il modo di sfogarsi e monetizzare allo stesso tempo con una docuserie-vendetta acquistata addirittura da Netflix.

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    Forse i personaggi famosi hanno anche delle ragioni pratiche alla base dell’abitudine a condividere tutto: il carattere personale, le regole non scritte del mondo dello spettacolo, anche soltanto i soldi e il product placement di se stessi. Ma noi comuni mortali faremmo meglio a non copiare questo aspetto dei VIP; meglio evitare di vendicarci sui social contro il nostro ex che ci ha feriti.

    Vediamo quali sono i motivi per cui la vendetta online è sconsigliabile:

    1. Il social revenge perpetua il ciclo negativo: la vendetta online crea spesso un ciclo infinito di risposte negative e azioni ritorsive. Questo non solo non risolve il problema originale, ma può anche aggravarlo ulteriormente.
    2. Il social revenge non è una pratica di risoluzione costruttiva: la vendetta via social non offre una soluzione costruttiva o positiva al problema del tradimento o dell’abbandono. Invece di cercare di risolvere le questioni in modo razionale e pacifico, il revenge social alimenta solo l'odio e la discordia.
    3. Il social revenge può causare danni irreparabili: le azioni compiute durante un atto di revenge social possono avere conseguenze a lungo termine, danneggiando irreparabilmente la reputazione e le relazioni personali e professionali di entrambe le persone coinvolte, non solo della vittima.
    4. Il social revenge può costituire una violazione dell'etica online: i comportamenti vendicativi online spesso violano le norme di etica nelle comunità virtuali. Le piattaforme di social media promuovono di solito il rispetto e la gentilezza, e il revenge social va in contrasto con tali principi. Azioni di social revenge possono comportare dunque il ban temporaneo da social, siti e forum.
    5. Il social revenge può aprire a possibili conseguenze legali: in alcuni casi le azioni intraprese nel tentativo di vendetta via social possono violare le leggi sulla diffamazione, la privacy o altre normative, portando a conseguenze legali per chi le compie.
    6. Il social revenge è uno spreco di energia e tempo: la vendetta web richiede tempo ed energia che potrebbero essere impiegati in modo più costruttivo. Concentrarsi sulla soluzione del problema invece che sulla vendetta porta spesso a risultati migliori.
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    Per tutti questi motivi, è consigliato… lavare i panni sporchi in casa, o meglio cercare di deconcentrarsi dalla realizzazione di una vendetta personale e cercare piuttosto il modo di guarire da una ferita d’amore che, lo comprendiamo, è certamente assai dolorosa se spinge a pensieri così negativi.

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     Commenti (1)
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    1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
      La vendetta è un piatto che va servito freddoooo... anzi di solito si serve da solo, senza bisogno del nostro aiuto! Ma bisogna attendere pazientemente
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
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