A volte le persone sgradevoli non sanno di esserlo, oppure lo sono ma non per loro natura, piuttosto per colpa di comportamenti appresi mentre combattevano contro le difficoltà della loro vita. L’imperativo di “essere se stessi” per piacere agli altri è sempre valido, purché questa autenticità non si lasci viziare dalle brutte esperienze passate. Essere se stessi significa andare in cerca del proprio vero sé, quello naturale e non quello snaturato: lavorare sui comportamenti sgradevoli, capirne il significato e le motivazioni, può aiutare a migliorare la propria vita. Ecco perciò alcuni dei più tipici comportamenti “antipatici” e le loro ragioni.
Chi ha sempre un’opinione negativa su qualsiasi cosa non si rende molto simpatico. Spesso però questo atteggiamento è il risultato di una vita piena di delusioni, fiducia tradita, rancori inespressi. Oltre a questa motivazione psicologica ce n’è anche una culturale: il parlar male è, purtroppo, un’abitudine radicata nella mentalità tradizionale e a volte si pensa di doverlo fare per ottenere attenzione dagli altri.
Le persone che mettono ansia agli altri sembrano insopportabili. Stare accanto a loro dà una sensazione di soffocamento, come se si avesse una pietra sul petto. Ma avete mai pensato che chi mette ansia agli altri è per prima cosa una vittima della propria ansia? Gli stessi sentimenti spiacevoli che prova l’interlocutore sono vissuti in prima persona, e spesso ancora più intensamente, da colui che instilla negli altri preoccupazioni e dubbi.
Le persone possono manifestare atteggiamenti vittimisti per vari motivi psicologici e emotivi. Spesso, la vittimizzazione può derivare da esperienze passate di trauma o difficoltà che creano una mentalità di impotenza. In alcuni casi, il vittimismo può essere utilizzato come meccanismo di difesa per evitare la responsabilità personale. Fattori come bassa autostima, mancanza di fiducia e mancanza di abilità di coping possono contribuire alla tendenza a percepire se stessi come vittime delle circostanze. Purtroppo il vittimismo è un carattere molto tossico in un rapporto ed è necessario superarlo per raggiungere un’armonia nelle relazioni.
Alla gente non piace sentir parlare sempre delle stesse cose, tende ad annoiarsi. Per questo chi ha conversazioni “ristrette” a pochi fatti e argomenti non guadagna molti punti sul piano sociale. Ma da dove deriva questo comportamento? Probabilmente la persona in questione o ha una vita molto limitata per evitare ciò che del mondo le fa paura, oppure si trova in una fase ossessiva verso qualcosa o qualcuno. In entrambi i casi avrebbe bisogno di essere compresa e aiutata a lasciarsi alle spalle il passato provando cose nuove, riscoprendo curiosità ed entusiasmo.
Il sarcasmo va molto di moda: basta notare che la stand-up comedy, uno dei generi di intrattenimento più popolari specie negli USA, si basa quasi interamente su di esso. A differenza dell’ironia, che è di solito leggera e condivisibile, quindi simpatica, il sarcasmo spezza le conversazioni, spiazza gli interlocutori e può risultare molto offensivo. Chi ricorre continuamente al sarcasmo non si rende simpatico, anzi! Bisogna sapere però che chi si nasconde frequentemente dietro alle battute caustiche possiede un “io” fragile, ha paura, e con questo modo di attaccare verbalmente mette in atto un tentativo di rassicurarsi e sentirsi più forte.
Ignorare o minimizzare le esigenze e i desideri degli altri può far sentire le persone non apprezzate. Coltivare relazioni significative richiede attenzione reciproca e impegno nel soddisfare i bisogni di entrambe le parti. Chi non si preoccupa dei sentimenti e delle necessità altrui è probabilmente una persona che non ha avuto abbastanza attenzioni nella propria famiglia, specie per quanto riguarda il lato psicologico, e che quindi non ha avuto la possibilità di imparare a gestire bene le emozioni. Anche chi ha un vissuto di isolamento potrebbe non avere avuto l’occasione di allenare abbastanza l’empatia.
Ogni persona è unica, con valori, opinioni e esperienze diverse. La mancanza di rispetto per le differenze può portare a conflitti e alienazione, allontanando le persone dall’intransigente. Accettare e apprezzare la diversità è fondamentale per mantenere relazioni armoniose, profonde e soddisfacenti. Spesso chi non rispetta i valori altrui è una persona insicura e spaventata dal mondo, che per questo vive la differenza come una minaccia. Anche chi ha avuto un’educazione molto rigida potrebbe ripetere inconsapevolmente opinioni “non sue”.