Il territorio del sogno è sempre stato tra i più misteriosi e affascinanti per gli uomini di tutte le epoche. Nell'antichità si pensava che i sogni fossero provocati dagli dei e contenessero messaggi o premonizioni; anche nel mondo cristiano si è a lungo pensato che i sogni fossero parte della comunicazione tra l’uomo e Dio o anche tra il mondo dei vivi e quello dei morti, che potevano tornare per parlare coi loro cari durante il sonno.
All’inizio del ‘900, Freud diede una vera e propria svolta all’interpretazione dei sogni (titolo di un suo celeberrimo libro) iniziando a considerarli non come un messaggio “da fuori”, ma come un messaggio “da dentro”, cioè una comunicazione dell’inconscio. Per Freud i sogni potevano portare alla luce traumi e frustrazioni nascosti dalla coscienza o ricordi dimenticati.
Oggi, con una ulteriore svolta, si tende per la prima volta nella storia a pensare che i sogni non abbiano dei significati veri e propri. Ciò non vuol dire che il mondo onirico non continui ad essere fonte di fascino e di interesse scientifico.
Ecco perciò 10 interessanti curiosità sui sogni:
Quando sogniamo siamo privi di coscienza, eppure il nostro cervello lavora ad alto regime. L’attività cerebrale, infatti, non si interrompe mai, neppure quando dormiamo. Durante il sogno in fase REM il cervello sperimenta un vero e proprio picco di attività! Confrontando gli elettroencefalogrammi di una persona sveglia e di un sognatore si può notare un livello di attività simile.
Anche se molte persone non ricordano i loro sogni, questo non significa che non li facciano. Si calcola che una persona media trascorra circa 6 anni della propria vita a sognare!
Secondo la scienza i sogni degli uomini e delle donne sono diversi sia nella struttura che nel contenuto. È stato notato che gli uomini tendono a sognare molto di più scenari aggressivi e violenti e che nel complesso facciano sogni più brevi rispetto alle donne. Queste ultime tendono a fare sogni più ricchi di particolari e più complessi.
Che colore hanno i sogni? Nella maggior parte dei casi, sono in bianco e nero o scala di grigi. Si stima che 8 sogni su 10 siano composti da immagini prive di colore e ci sono persone che affermano di non avere mai sognato a colori nell’arco della loro vita. Tra i sogni colorati, sono rare le situazioni in cui si ricordano tinte particolarmente accese e brillanti: stando alle fonti, tendiamo a sognare in colori pastello.
Secondo sondaggi condotti sui sognatori, il sentimento più sperimentato in assoluto durante la fase onirica è l’ansia. In generale durante i sogni si provano varie emozioni, con prevalenza di quelle negative come la rabbia e la paura.
Ci sono sogni che restano simili o uguali a tutte le latitudini e in tutte le epoche. Tra questi il “sogno di cadere” è il più comune. Altri sogni universali sono i sogni “d’imbarazzo”, di aggressione, i sogni erotici.
Secondo uno studio, le persone che hanno fumato per molto tempo e poi hanno smesso fanno sogni più vividi e realistici. Questo avviene in particolare nella fase di astinenza fisica dalla nicotina, con una certa incidenza del “sogno di fumare” che viene sperimentato dal 33% dei partecipanti allo studio citato. Molti riferivano di non aver mai sognato le sigarette prima di smettere.
Sembra che il cervello nei sogni non “inventi” nessun volto. Quelle che vediamo sono tutte immagini di persone conosciute o incontrate che in qualche modo hanno destato la nostra attenzione. Vediamo familiari, amici, ex partner ma anche persone che il giorno prima erano in fila con noi al supermercato: mai veri e propri sconosciuti.
Un fenomeno molto conosciuto ma sorprendente è la cosiddetta incorporazione del sogno. Per dirla in modo semplice, gli stimoli fisici che provengono dalla nostra camera vengono assimilati dal cervello e inseriti in modo coerente nel sogno che facciamo. Se ad esempio sogniamo di essere a scuola e all’improvviso suona la sveglia, questo suono potrebbe entrare nel sogno come il suono della campanella. Se ci si “addormenta un braccio” mentre dormiamo potremmo sognare di essere stretti o legati.
Alcune persone soffrono di un angosciante problema chiamato paralisi del sonno: il cervello si sveglia ma il corpo rimane incapace di muoversi. Questo fenomeno si spiega semplicemente con il fatto che tutti, quando sogniamo, sperimentiamo una paralisi fisica e ci “sciogliamo” quando il sonno termina. Il problema di chi soffre di paralisi del sonno, quella clinicamente rilevante, sta in una mancata sincronia tra il tempo del sogno e la sua manifestazione fisica.