Imparare a volersi bene è un percorso. Tutti, in questa società, siamo stati allevati con l’idea costante che il sacrificio, il dovere e l’umiltà nel senso peggiore del termine fossero la via giusta per essere persone adulte e degne. Ritrovare quell’amore di sé perduto dall’infanzia o forse mai avuto è una conquista che si può aiutare anche con questo piccolo piano di esercizi settimanale.
Se ti va, da domani, prova a seguire queste indicazioni. Torna poi per farci sapere come è andata.
Oggi, solo oggi, prova a dire dei “no”. No, non mi va di pulire la casa a meno che non sia per organizzare la cena con gli amici che ho tanto desiderato; no, non mi va di rispondere alle chiamate oltre l’orario di lavoro; no, non mi va di cucinare per il partner che non lo fa mai. E così via. Non si tratta solo di dire dei “no” puri e semplici ma di focalizzarsi sul motivo per cui facciamo determinate cose: senso di colpa? Senso del dovere? Perfezionismo? Quanto ti sono utili le cose che fai anche se non vuoi? E perché continui, se non sono utili e non ti piacciono?
La maggior parte delle persone viene educata all’umiltà nel senso peggiore del termine. Essere umili è una parola positiva, significa essere modesti e contenuti; non significa fustigarsi e credere di non essere mai abbastanza. Umiltà e umiliazione sono due cose completamente diverse. Ecco perché, oggi, ti chiediamo di farti un complimento sperticato e se vuoi anche di scriverlo per ricordarlo a te stesso/a.
Oggi è il giorno in cui dedicarti a ritrovare il piacere: l’unico esercizio che hai è fare qualcosa che ti piace per davvero. Sembra cosa da poco, ma ti accorgerai che non lo è. Quante poche volte ti concedi il piacere vero?
Chi non vorrebbe ricevere una lettera d’amore? Oggi, scrivi quella lettera a te stesso/a e attenzione, non limitarti! Scrivi proprio come lo faresti se dovessi indirizzare la lettera a una persona a cui tieni! Questo esercizio aiuta a potenziare l’autostima.
L’esercizio di oggi consiste nello scrivere su un foglio almeno tre cose per le quali sei grato/a. Possono essere cose o persone, o anche animali; possono far parte del tuo privato o essere per tutti (il sole, il mare). L’importante è che tu scriva qualcosa che ti desta davvero un senso di pace e gratitudine. Quest’ultimo sentimento, sempre trascurato, è invece fondamentale per vivere una vita felice. La gratitudine andrebbe coltivata ogni singolo giorno della propria vita, come insegnano anche certe tradizioni religiose (pregare prima del pasto ecc.) che sono state inventate per ricordare ai fedeli le cose belle della vita; vale la pena di esplorare anche la versione laica di questa pratica.
Non serve comprarti una torta (anche se ci sembra un’ottima idea) ma oggi trova il tuo modo personale di festeggiare per qualcosa che hai fatto o che sei. Non deve essere necessariamente una ricorrenza e neanche un fatto recente, cose per le quali di solito si festeggia: oggi l’oggetto del culto sei tu e la candela che accendi, realmente o simbolicamente, festeggia il percorso che stai facendo.
Oggi, ultimo giorno d’esercizio, sii più centrato/a e severo/a: rifletti sui tuoi modi di essere e individua quello che vuoi cambiare perché non ti piace, non è sano o non è funzionale. Scrivilo su un pezzo di carta e fai una promessa a te stesso/a: il percorso che intraprenderai da oggi in poi mira a trasformare la parte che non ami in qualcosa che tu possa accettare.