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    Perché le rotture possono essere più difficili per chi le provoca?
    Quando si esce da un rapporto stantio o tossico, lasciare può essere più dura che essere lasciati.

    Per quanto essere lasciati provochi dolore, a volte è decidere di chiudere una relazione la scelta più sofferta. Questo accade quando una persona si rende conto di stare dentro una relazione che non è più gratificante, dove non c’è più amore ma solo distanza e decide di troncarla per questo accade anche a chi si rende conto di vivere un rapporto abusante e sceglie di allontanarsi per difendersi. In questi casi la scelta può essere molto pesante per chi la fa, forse anche più pesante di quanto non sia per chi “subisce”. Vediamo alcuni motivi per cui a volte lasciare è così doloroso:

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    • Cambio radicale di abitudini

    Lasciare una persona comporta un cambio radicale di abitudini. Quelle abitudini che, tante volte, prendono il posto dell’amore. Quando una coppia è logorata al suo interno, spesso i partner restano assieme proprio per preservare le loro care vecchie abitudini, i loro amici, la loro casa: tutte cose che sono state costruite inizialmente intorno a un amore vero e che ora coprono solo un grande vuoto. Scegliere di lasciare tutto per cercare una relazione più gratificante è una scelta che ha un grande peso su chi la compie e può generare molto dolore.

    • La necessità di un bilancio

    Scegliere di lasciare una persona comporta il fare un bilancio di tutte le cose positive e negative della relazione. Sono proprio le cose positive, i bei ricordi, a far soffrire molto chi sceglie di rompere: questi ricordi possono generare rimpianto, tormento, senso di colpa. È però vero che laddove il bilancio di una relazione penda dalla parte del negativo lasciare è spesso una scelta salutare, nonostante tutto.

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    • Il senso di colpa

    Chi chiude la relazione assume implicitamente il ruolo di responsabile della rottura (anche se non è sempre così) e questo può innescare un forte senso di colpa. È proprio il senso di colpa che spesso trattiene le persone dal lasciare un partner con cui non stanno più bene: esso è un persecutore invisibile che avvelena le giornate e che il partner lasciato può alimentare (consapevolmente o no) per far soffrire ancora di più. È importante rendersi conto che chi chiude una storia abusante o semplicemente giunta al capolinea non è in realtà il responsabile della fine della relazione: anche l’altro, coi suoi comportamenti, ha reso indispensabile una chiusura del genere.

    • Le recriminazioni del partner e la scarsa autostima

    Le persone quando vengono lasciate soffrono e possono diventare vendicative. Chi lascia un partner abusante può soffrire a sua volta per la paura di ritorsioni o colpevolizzazioni e può avere difficoltà per una propria mancanza di autostima. Questo rende la sofferenza del lasciare ancora più acuta e la mescola con la paura: paura di una vendetta reale o simbolica ma anche, spesso, paura di “ricascarci” e lasciarsi convincere a tornare col partner tossico.

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    Queste e altre possono essere le cause della sofferenza di chi sceglie di chiudere una relazione: è importante non sottovalutare queste difficoltà e sostenere sempre la persona, che dal canto suo può e deve chiedere aiuto ad amici e familiari per superare la crisi del distacco.

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