Il mondo contemporaneo è pieno di rumori: da quelli della città a quelli dell’industria fino a quelli presenti nelle nostre case, tra TV e altri dispositivi. Ci sono i suoni subiti ma anche i suoni che noi stessi produciamo, spesso perdendoci in un costante flusso di parole. Il silenzio ha davvero poco spazio in questo mondo, ma cercarlo può donarci dei benefici? Vediamo insieme quali sono i poteri del silenzio per la psicologia, la spiritualità e l’arte.
In psicologia il silenzio è visto come un necessario spazio di autenticità, un rifugio tranquillo in cui è possibile riconnettersi con i propri pensieri ed emozioni. La pratica del silenzio (stare in una stanza silenziosa, stare zitti per qualche minuto), secondo gli psicologi, può aiutare a ridurre stress e ansia migliorando la concentrazione e promuovendo uno stato di calma interiore. Cercare il silenzio, per la crescita personale, significa incamminarsi verso l’introspezione, condizione necessaria per migliorare se stessi. In un contesto relazionale praticare il silenzio significa attivare l’ascolto cercando una connessione più intima e profonda con una persona.
Nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo il silenzio è un’opportunità per connettersi con il divino o il trascendente. Nella spiritualità il silenzio si traduce in meditazione, in preghiera o in contemplazione, tutti strumenti che permettono di raggiungere uno stato di coscienza superiore distaccandosi dal mondo materiale. Il silenzio spirituale può fare molto bene a chi lo pratica e lo ricerca: permette infatti di sentirsi tutt’uno con l’universo e di sperimentare una calma profonda che si riflette in positivo anche sulla vita “mondana”.
Per gli artisti il silenzio è spesso una condizione necessaria per la creatività. Grazie all’introspezione che l’assenza di rumori permette è possibile creare opere d’arte dal significato profondo. Il silenzio permette all’artista di entrare in contatto col proprio inconscio, con il proprio sé più intimo, ed è per questo che tanti grandi autori preferiscono lavorare in un ambiente con pochi rumori.
Il silenzio può essere rappresentato anche nelle opere d’arte: pensiamo alle pause nelle partiture musicali, importanti tanto quanto le note, o al “vuoto” presente in certe opere d’arte visiva, o ancora alla cesura del verso in poesia. Questi “silenzi” sono carichi di significato e di emozione per il fruitore dell’arte e gli permettono di riempire il vuoto con i propri pensieri e le proprie sensazioni.
Il silenzio è un argomento di cui si parla poco (e non è un gioco di parole) eppure dovremmo iniziare ad apprezzare di più la funzione che ha nella nostra vita. Trovare spazi di silenzio significa, specialmente al giorno d’oggi, impegnarsi per creare una “bolla” in cui esplorare tutte le istanze più profonde che si muovono dentro di noi. Che poi l’utilizzo del silenzio sia per il benessere personale, per la creatività artistica o per lo sviluppo della spiritualità dipende da chi lo pratica: per tutte queste persone “in ricerca” il silenzio permette di trovare qualcosa di prezioso.