A molte persone capita di svegliarsi nel cuore della notte, verso le tre o le quattro del mattino. I più fortunati riescono subito a riaddormentarsi e quasi non se ne accorgono, mentre altri fanno più fatica a riprendere sonno e vivono questi risvegli come un problema.
Forse alcuni degli imprenditori famosi che affermano di svegliarsi alle cinque del mattino, come Howard Schultz di Starbucks o Tim Cook di Apple, non mantengono questa abitudine solo per efficienza ma perché si svegliano spontaneamente alle quattro e non riescono a riprendere sonno.
Ma quali sono i motivi dietro a questi risvegli notturni? Una prima causa può essere individuata nella fisiologia del sonno, che segue dei cicli di circa tre ore. In una notte di sonno si susseguono due o tre cicli al termine dei quali il livello di allerta aumenta e il corpo è più sensibile a eventuali luci e rumori. In particolare dopo il primo ciclo il corpo inizia a dormire meno profondamente e dunque è più facile svegliarsi in maniera spontanea. È abbastanza normale che dopo quattro o cinque ore dall’addormentamento si presenti un risveglio: quindi chi va a dormire alle ventitré ha più probabilità di riaprire gli occhi intorno alle quattro del mattino.
Ma ci sono anche altri motivi per cui una persona può risvegliarsi nel cuore della notte:
Le persone che soffrono di diabete tendono a svegliarsi ogni notte intorno alle tre per colpa di improvvisi picchi di glicemia. È quello che viene chiamato l’effetto Somogyi o il fenomeno dell’alba.
Lo stress è la più frequente delle cause di difficoltà a riaddormentarsi per chi si sveglia accidentalmente nel cuore della notte. Quando si è stressati, infatti, si attiva il sistema nervoso simpatico il quale aumenta la frequenza cardiaca e la pressione, mettendo il corpo in uno stato di eccitamento. Questo rende difficile sia addormentarsi la sera che riaddormentarsi dopo un risveglio notturno.
Molte persone associano l’insonnia alla difficoltà ad addormentarsi, mentre in realtà si parla di insonnia anche quando la quantità e qualità del sonno non sono soddisfacenti. Alcune persone potrebbero addormentarsi abbastanza facilmente e tuttavia soffrire di risvegli notturni che penalizzano la qualità del loro sonno. Si stima che circa il 20% della popolazione giovane e il 40% di quella anziana soffra di insonnia.
L’invecchiamento è tra le principali cause dell’insonnia, insieme allo stress. Quando si invecchia i cicli del sonno cambiano, rendendo più corta la fase REM e quindi mantenendo il corpo in uno stato di allerta maggiore: basta a quel punto un rumore o una luce per risvegliarsi. Molti anziani inoltre assumono farmaci che interferiscono con la qualità del sonno, provocando insonnia.
Tosse, starnuti e congestioni nasali possono condizionare la qualità del sonno e rendere più frequenti i risvegli. Una curiosità: secondo la medicina cinese ogni organo del corpo presenta un picco di funzionalità in un orario specifico. Per i cinesi i polmoni si “rigenerano” tra le tre e le cinque del mattino, per cui chi si sveglia in questi orari dovrebbe curare di più la salute dei propri polmoni.