Che cosa significa lasciare la mente vuota? Questo stato si verifica quando non pensiamo a nulla in particolare, vagando magari da un’idea irrilevante all’altra, quando non riflettiamo per dare risposte a una domanda né pianifichiamo una futura azione da intraprendere. Quando, come si dice, “andiamo in bianco”, avendo un livello di attivazione mentale e attenzione molto sfumato. Che cosa accade al cervello durante questi momenti, presenti nella vita quotidiana di ciascuno?
Un nuovo studio dell’università della California si è preso il compito di far luce sui processi mentali che avvengono quando lasciamo la mente vuota. Per farlo, sono stati realizzati ben due esperimenti.
Il primo esperimento ha coinvolto 145 partecipanti. Prima è stato chiesto loro di eseguire un compito che richiedeva un intenso sforzo mentale, dopodiché sono stati divisi in tre gruppi. Il primo gruppo ha continuato il compito per 12 minuti, il secondo gruppo ha fatto 12 minuti di meditazione guidata e il terzo gruppo è stato semplicemente seduto in una stanza tranquilla senza seguire alcuna indicazione.
Il secondo esperimento è stato molto simile al primo: 50 partecipanti hanno prima svolto un compito impegnativo per 15 minuti, dopodiché sono stati lasciati in una stanza con l’obbligo di rimanere in silenzio e non fare nulla per altri 15 minuti.
Prima e dopo ogni fase degli esperimenti i cervelli dei partecipanti sono stati sondati con una risonanza magnetica funzionale, che analizzava la loro attività cerebrale.
L’esperimento ha scoperto che quando non pensiamo a nulla in particolare il nostro cervello sperimenta un modello di attività noto come “rete neurale predefinita” o “default mode network”. Entra insomma in uno stato del tutto particolare, una specie di stand-by leggero che sembra proprio abbia una funzione. Quale? In realtà ne ha tante. Quando il cervello è in default si attiva per consolidare i nuovi ricordi della giornata, ma anche per raggiungere stati di introspezione e di immaginazione. Siamo al confine tra una esistenza “passiva” e una “attiva” che può portare a nuove idee.
Gli scienziati pensano che l’attività del cervello a riposo sia un indicatore delle capacità cognitive della persona. Osservare le prestazioni della mente a riposo permetterebbe di predire quali saranno le performance future della mente quando entrerà in stato di allerta.
Si pensa anche che il default del cervello sia molto importante come base per l’attività futura. Questo momento di relativo riposo serve a pianificare, a livello inconscio, le future azioni da intraprendere.
Ma quindi è possibile svuotare davvero la mente? Sembra proprio di no. Il nostro cervello non smette mai di funzionare, anche quando siamo convinti di non stare pensando a nulla. Ogni momento viene sfruttato per elaborare informazioni a livello inconscio o a prepararsi per future azioni o ancora per porre la base di nuove idee.
I momenti di vuoto, dunque, non sono una perdita di tempo per il nostro cervello. Anzi, prendersi del tempo per rilassarsi e svuotare la mente sembra essere ottimo per la salute del nostro sistema nervoso, che lavora per noi anche quando non ce ne accorgiamo.