Passeggiare per la città e sentire all’improvviso il dolce odore che proviene da una pasticceria può risvegliare improvvisamente dei ricordi familiari, magari legati all’infanzia. Lo stesso avviene quando si guarda un paesaggio particolarmente evocatore, o quando si ascolta una canzone, o ancora quando si assaggia un certo cibo… i nostri cinque sensi non hanno solo la capacità di farci sentire e gustare il mondo, ma anche di trasportarci nel mondo della memoria. Diversi scienziati si sono occupati del rapporto tra percezione e ricordo, scoprendo talvolta delle cose interessanti.
Qual è il senso maggiormente collegato alla memoria? Forse non lo avreste mai detto, ma si tratta dell’olfatto. Infatti i recettori dell’olfatto sono quelli più vicini all’ippocampo, che è la zona del cervello deputata alla memoria. La vista, l’udito, il gusto e il tatto devono invece percorrere una strada più lunga per raggiungere la sede dei ricordi. Per la nostra conformazione naturale, insomma, è attraverso il naso che possiamo attingere in modo più facile e immediato alle esperienze del nostro passato.
Secondo uno studio realizzato dalla psicologa spagnola Silvia Álava, le persone di norma ricordano il 35% degli odori che avvertono e solo il 5% delle immagini che vedono. Il nostro cervello è in grado di recepire ben 10.000 odori diversi, ma sa riconoscerne solo 200. Tra questi, molti sono collegati a ricordi specifici. Lo studio evidenzia il fatto che non sono solo le memorie a essere evocate, ma anche le emozioni associate a esse. Il 46,3% dei partecipanti allo studio ha affermato che i ricordi evocati dagli odori erano più vividi di quelli associati alla vista e ben l’83% ha riportato di poter attingere a immagini felici del passato sentendo determinati aromi.
Nonostante l’olfatto sia il senso più direttamente associato ai ricordi, anche la vista è importante. Alcuni studiosi hanno letto in un modo particolare il fenomeno del dejà vu: secondo loro, questa particolare sensazione potrebbe essere collegata a un’attivazione della memoria che, di fronte a certe immagini, attinge a ricordi reali o immaginari. Altri scienziati sono invece convinti che il dejà vu sia dovuto semplicemente a un ritardo del cervello nel registrare certe informazioni visive.
Anche il gusto e l’udito hanno una loro capacità di rievocare ricordi. Il gusto ci collega direttamente con sapori che abbiamo sperimentato nel corso della vita, portandoci talvolta a piacevoli ricordi (ad esempio gli indimenticabili piatti della nonna). Il suono, dal canto suo, rievoca in modo molto immediato le esperienze del passato specialmente quando è associato alla musica. Come afferma il professor Petr Janata dell’università della California, quando ascoltiamo un brano musicale familiare questo diventa la colonna sonora dei film che proiettiamo nella nostra testa: ecco come possiamo collegarci con eventi, emozioni e pensieri della vita che abbiamo vissuto.
Ultimo dei sensi collegati ai ricordi è, forse, il tatto. Sembra che questo senso sia meno attivante degli altri, anche se una piacevole o spiacevole consistenza può collegarci comunque con delle esperienze passate.
In conclusione, il legame tra sensorialità e ricordi è particolarmente stretto: abbandonandoci alle esperienze sensoriali possiamo rivivere il passato, specialmente quando si tratta di evocare emozioni piacevoli.