Le convinzioni che abbiamo – dalla fede che ci sia una vita oltre la morte all’idea che a uno sforzo seguirà sempre una ricompensa- hanno un impatto profondo sul nostro modo di esistere nel mondo e quindi anche sul nostro rapporto con gli altri. Le convinzioni sono “verità soggettive” che non sono dimostrabili e che pertanto raccontano molto del nostro orizzonte mentale, a partire da ciò in cui riponiamo la nostra fiducia. Ecco i 10 tipi di convinzioni più comuni:
Di solito la parola “convinzione” ha una sfumatura un po’ negativa. Questo è dovuto al peso delle cosiddette convinzioni limitanti, quei pensieri che ci impediscono di esprimere appieno il nostro potenziale. Ad esempio, essere convinti di non essere abbastanza belli, intelligenti, fortunati ci impedisce di trovare il nostro posto nel mondo brillando della nostra vera luce.
Per fortuna, oltre alle convinzioni limitanti, esistono anche convinzioni positive, che spingono le persone a osare. Chi pensa che prima o poi troverà la propria anima gemella, chi si convince che riuscirà nonostante i fallimenti, chi ha fede nel raggiungimento di una stabilità finanziaria o della felicità si fa trascinare dai pensieri positivi e supera i propri limiti.
Molte convinzioni fanno parte dell’eredità delle famiglie e passano di generazione in generazione. Alcuni di questi schemi di pensiero sono positivi, ad esempio “il lavoro onesto paga sempre”, altri sono limitanti, come “chi mostra il dolore è debole”. Ciascuno di noi deve fare un’attenta analisi delle proprie convinzioni familiari per capire quali tenere e quali lasciare andare.
Anche le convinzioni culturali, quelle date dal tempo e luogo in cui viviamo, possono essere potenzianti o limitanti. I valori di uguaglianza, di solidarietà e di democrazia sono esempi positivi, mentre la perpetuazione di pregiudizi e diseguaglianze è un esempio di convinzione culturale negativa.
La religione è essa stessa una convinzione, ma in un senso più alto del termine. Si è convinti che esista un’entità superiore e ci si affida a essa. La religione può portare una serie di convinzioni più piccole ma non meno importanti, come ad esempio “Dio premia i buoni”.
Le convinzioni morali sono quelle che si apprendono fin dall’infanzia e sono modellate dalla cultura, dalla famiglia, dalla religione… da grandi, raccontano quelli che sono i nostri valori. Massime come “non uccidere”, “non rubare”, “non mentire” e altre sono la base della convivenza civile.
Le convinzioni che ci vengono date a scuola possono essere buone o cattive, specie se riguardano le nostre capacità come studenti. Un insegnante che ci dice che siamo dotati ci aiuterà a diventare più sicuri di noi, mentre un insegnante che ci dice che non siamo bravi potrebbe influenzare in modo negativo il nostro futuro.
L’esperienza è una grande maestra e ciò che ci è capitato nella vita ci aiuta a costruire delle convinzioni. Queste possono essere limitanti o potenzianti, ma sono sempre difficili da sradicare.
La scienza è in costante aggiornamento e quindi potremmo dire che le verità scientifiche, anche quando ci sembrano supportate dai fatti, poggiano sempre anche su un pizzico di convinzione. Ancor oggi si dice di “avere fede nella scienza” per intendere che ci si fida del parere degli esperti, mentre alcune correnti di pensiero affermano di non credere in determinati assunti scientifici.
Tra le convinzioni popolari possiamo annoverare le piccole credenze, i rituali e soprattutto le superstizioni. Generalmente queste forme di pensiero sono innocue, ma talvolta possono causare paure infondate.
Senza convinzioni non potremmo vivere, tuttavia è bene ricordare che le nostre idee preconcette possono essere alla base di distorsioni del pensiero che ci impediscono di vedere la realtà lucidamente. A volte, per crescere a livello personale, bisogna saper mettere in discussione le proprie convinzioni, anche quelle più radicate.