A quante persone a scuola non piaceva la matematica? Crediamo che la platea sia piuttosto ampia. È una materia che può non piacere per una serie di fattori, ma il principale è che è concepita come difficile. In Italia sia i bambini sia gli adulti presentano risultati ben inferiori rispetto alle medie internazionali e sono sempre di più gli studenti che sono costretti a chiedere ripetizioni perché vengono rimandati in matematica.
Per cercare di capire quali siano le criticità nell’apprendimento della matematica viene svolto ogni tre anni uno studio, il PISA, che coinvolge ragazzi dell’età di 15 anni in 34 Paesi. Il responsabile del progetto, Andreas Schleicher, afferma che in molti stati, come Italia e Spagna, l’insegnamento è ancora troppo concentrato sulla ripetizione delle conoscenze e non sulla risoluzione di casi pratici. Piuttosto che sulla comprensione, ci si basa soltanto sulla ripetizione.
Secondo alcuni insegnanti di matematica, in generale viene dato troppo poco spazio all’assimilazione dei concetti. È vero che la matematica si impara principalmente attraverso gli esercizi, ma spesso la parte della spiegazione viene affrontata frettolosamente senza dare agli alunni il tempo di capire. E le conoscenze di base non vengono ripassate, facendo sì che chi è più carente nella materia rimanga sempre più indietro.
Secondo altri pedagoghi, come la Dott.ssa Ana Maria Villamor, la matematica è percepita come difficile perché utilizza un linguaggio astratto. La sfida è, dunque, portare l’astratto nel concreto, avvicinando i temi insegnati alla vita reale dello studente. Inoltre Villamor sostiene che non venga fatto abbastanza per assicurarsi che i concetti di base vengano capiti e ricordati, col risultato che gli alunni delle superiori non sanno più moltiplicare né dividere (mentre vengono esposti via via a concetti sempre più complessi).
Molti studenti, e anche molti adulti, sono convinti che la matematica non serva a niente. Per questo è importante, nell’insegnamento, illustrare lo scopo che hanno le singole conoscenze. Se uno studente ha uno scopo sarà più curioso e attento e si stancherà meno; al contrario esercizi percepiti come fini a se stessi scatenano subito la noia.
Secondo il sito capirelamatematica.it, il problema potrebbe risiedere anche negli esempi di problemi che vengono sottoposti a scuola. Quanti esercizi abbiamo fatto che vedevano coinvolti negozianti, fruttivendoli e quant’altro, mentre i ragazzi di età scolare non si interessano minimamente al problema della spesa! Quello che interessa ai giovani sono gli animali, le serie TV, i cantanti… se fosse possibile adattare i problemi al loro mondo, forse i giovani sarebbero più stimolati.
La conclusione è che la matematica non è difficile in sé, ma è resa difficile da un sistema di insegnamento inadeguato. Mentre in materie come la letteratura è più facile appellarsi agli interessi degli studenti (pensiamo ai romanzi che illustrano temi come l’amore) in matematica è necessario fare uno sforzo in più. Ci sono molti insegnanti appassionati che spingono verso una ristrutturazione della didattica. Nel frattempo anche lo studio a casa può essere reso più facile sulla base dei consigli degli esperti che abbiamo qui raccolto.