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    I 7 tipi di ansia: come identificarli?
    I disturbi d’ansia sono piuttosto frequenti, per questo è importante imparare a conoscerli. Ecco quali sono i più comuni.

    L’ansia è una delle emozioni più comuni che sperimentiamo nella vita. Tutti, prima o poi, l’abbiamo provata: magari prima di un esame, di un colloquio di lavoro o durante un momento difficile. Ma che cos’è esattamente? Quando l’ansia è una risposta naturale e quando, invece, può diventare un disturbo da affrontare seriamente?

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    In termini semplici, l’ansia è una reazione del nostro corpo e della nostra mente di fronte a una situazione percepita come pericolosa o minacciosa. È un meccanismo di sopravvivenza, che ha lo scopo di prepararci ad affrontare un pericolo attivando l’attenzione, la vigilanza e l’energia necessarie per reagire.

    Questa forma di ansia, che potremmo definire "normale", è del tutto fisiologica e perfino utile. Ad esempio, sentirsi un po’ nervosi prima di una presentazione può aiutarci a essere più concentrati e pronti. In questi casi, l’ansia è temporanea e scompare una volta superata la situazione stressante.

    Il problema nasce quando questa sensazione di paura o tensione si presenta in modo frequente, intenso o sproporzionato, anche in assenza di una reale minaccia. In questi casi, l’ansia può interferire con la vita quotidiana, il lavoro, le relazioni e il benessere generale.

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    Quando l’ansia diventa persistente e difficile da controllare, si parla di disturbo d’ansia. Esistono diverse forme, tra cui:

    1. Il disturbo d’ansia da separazione, che colpisce principalmente i bambini. Chi ne soffre sente una forte ansia quando deve essere separato dal suo ambiente o dai suoi caregiver, con una preoccupazione molto più forte di quanto ci si aspetterebbe per il livello di sviluppo.
    2. Il mutismo selettivo. Anche questa condizione è presente principalmente in età infantile. È un disturbo della sfera ansiosa che si accompagna a un disturbo del linguaggio. Quando il bambino si trova in un ambiente a lui familiare parla tranquillamente, mentre quando si trova a contatto coi coetanei o a scuola non riesce a proferir parola. Questo disturbo non va confuso con la semplice timidezza.
    3. La fobia specifica, uno tra i disturbi d’ansia più conosciuti. Chi ne soffre prova una paura intensa e persistente nei confronti di uno specifico stimolo (che può essere un oggetto, un luogo, un animale…) e ha di solito reazioni sproporzionate quando ne viene a contatto. Sono spesso presenti condotte di evitamento.
    4. La fobia sociale, che va al di là della normale timidezza e rappresenta un vero e proprio disturbo. Chi ne soffre prova un eccessivo disagio nelle interazioni sociali, una paura generalizzata che può essere scatenata dal timore del giudizio altrui.
    5. Il disturbo di panico. Chi ne soffre sperimenta frequenti attacchi di panico che possono essere scatenati da situazioni specifiche o possono presentarsi in maniera inaspettata e apparentemente ingiustificata.
    6. L’agorafobia, definita generalmente come la paura degli spazi affollati, ma che in realtà coinvolge tutte le situazioni dalle quali è difficile “fuggire” in caso di pericolo: aerei, treni, spazi chiusi, zone affollate.
    7. Il disturbo d’ansia generalizzato, forse il più grave dei disturbi d’ansia. Chi ne soffre si trova in uno stato cronico di grave preoccupazione per quasi tutte le sfere dell’esistenza, per esempio lavoro, famiglia, salute, denaro ecc. Le persone affette da questo disturbo, pur rendendosi conto dell’infondatezza delle loro paure, non riescono ad affrancarsene e spesso hanno difficoltà a rilassarsi e addormentarsi. Oltre ai sintomi psicologici, possono apparire sintomi fisici quali sudorazione eccessiva, tremori, vertigini, mancanza di respiro o mal di testa.
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    I disturbi d’ansia sono molto diffusi, ma non per questo sono da prendere sottogamba. Infatti chi ne soffre sperimenta una forte riduzione della qualità della vita, che può essere compensata solo con cure adeguate. Il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia è la psicoterapia, ma possono talvolta essere utili anche dei farmaci. Parallelamente, si possono provare esercizi di respirazione, yoga e mindfulness.

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