Nelle coppie la violenza è purtroppo molto diffusa. E no, non si tratta quasi mai di violenza fisica, ma ciò non significa che non faccia male. L’abuso verbale può essere profondamente sconvolgente per chi lo subisce, soprattutto se si ripete nei mesi e negli anni. Per difendersi e fermare questa spirale negativa è importante imparare prima di tutto a riconoscere l’abuso quando lo si incontra. Ecco sette modelli di abuso verbale tra i più diffusi nelle coppie:
Quando uno dei membri della coppia si trova in una posizione di potere e vuole abusarne, spesso inizia a degradare e umiliare l’altro. Lo fa per schiacciarlo affinché il suo potere resti intatto. Naturalmente non si tratta di un processo cosciente, ma può essere fonte di grande sofferenza nel partner più debole. Le frasi utilizzate possono essere di questo tenore: “Mi metti in imbarazzo”, “Non vali niente”, “Sei inutile”.
La coppia dovrebbe essere uno spazio di crescita e le critiche costruttive sono le benvenute. Ben diverse sono le cosiddette critiche distruttive, che non mirano a correggere il partner, ma solo a umiliarlo. Osserva se il tuo partner ti rivolge spesso critiche del tipo “Sei un disastro”. In questo caso è molto probabile che stia cercando di dominarti, e non di aiutarti.
Le classiche accuse infondate sono quelle che traggono origine dalla gelosia: “Ti vesti in modo troppo provocante”, “Hai guardato quella persona un po’ troppo a lungo”, “Mi tradisci” e così via. Questo genere di accusa si rivela spesso un vero e proprio abuso verbale nella coppia. Si tratta di uno strumento di manipolazione che mira a intaccare l’autonomia e la sicurezza del partner.
Anche il sarcasmo può essere una forma di abuso ed è utilizzato prevalentemente dai partner passivo-aggressivi. Nonostante il tono beffardo che si maschera da ironia, i commenti sarcastici sono in genere molto offensivi. L’autostima della vittima viene intaccata pesantemente e ancora una volta il risultato è la sottomissione di un partner all’altro.
Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona fa dubitare un'altra della propria memoria, percezione o sanità mentale. Viene spesso usato per ottenere controllo, facendo sentire la vittima confusa o inadeguata. Chi lo pratica nega fatti evidenti, distorce la realtà o mente ripetutamente. Frasi come: “Non è vero quel che dici”, “Questo non è mai successo”, “Stai impazzendo per caso?”, “Sono tutte fantasie” sono indicatrici di gaslighting.
La colpevolizzazione è uno dei modelli di abuso verbale più diffusi. In pratica il partner abusante incolpa la vittima di aver dato origine a eventi che in realtà sono frutto del caso, quando non addirittura dell’azione dell’abusante stesso. Frasi come: “Vedi cosa mi hai fatto fare” fanno sentire la vittima in colpa e scaricano il carnefice da qualunque responsabilità. Colpevolizzazioni continue possono portare all’esaurimento psicologico, generando un’intensa frustrazione.
Gli abusi verbali non vengono agiti solo con le parole, ma anche con l’assenza di parole. Il cosiddetto trattamento del silenzio è un metodo punitivo molto usato dalle persone passivo-aggressive e produce nella vittima danni psicologici rilevanti. Le persone che subiscono il trattamento del silenzio si sentono frustrate, in colpa, spaventate, emotivamente invalidate.
Una volta riconosciuto l’abuso verbale è importante interrompere la relazione. Sì, perché qualsiasi rapporto dominato dalla violenza è un rapporto tossico che non deve proseguire. Purtroppo al giorno d’oggi c’è ancora molta tolleranza sugli abusi verbali, la cui gravità non viene abbastanza riconosciuta, mentre invece è necessario sensibilizzare le persone e insegnar loro a far fronte a questo problema. Di fronte ad abusi reiterati il modo migliore è sempre allontanarsi per preservare la propria salute mentale.