Friendzone: un nome che sa tanto di americanata, ma che descrive un tranello nel quale siamo incappati tutti, o quasi. Si tratta di innamorarsi di un amico, o amica, che però non ricambia i propri sentimenti. Un bel guaio, quando l’amore non corrisposto si sviluppa all’interno di una relazione importante che si ha paura di perdere.
Il primo ad inventare la parola è stato Joey Tribbiani, nella celeberrima serie televisiva Friends. Oggi il termine friendzone è utilizzatissimo e il concetto popolarissimo, tanto che la pagina Facebook “Boom! Friendzoned” ha quasi due milioni di like. Il problema dell’amicizia messa a rischio dall’amore, però, ha interessato anche molti psicologi, portando un tema “televisivo” all’attenzione della scienza.
Gli esperti pensano che il tema della friendzone sia influenzato dagli schemi cognitivi che sviluppiamo durante la vita. Tutti tendiamo a ordinare la realtà secondo categorie prototipiche, creando di fatto degli stereotipi. I più conosciuti sono gli stereotipi di genere, ma esistono pregiudizi molto forti anche riguardo il rapporto uomo-donna.
Volenti o nolenti, tendiamo sempre a ricondurre il rapporto tra uomo e donna alla dimensione sessuale e affettiva. Nella nostra testa, un uomo e donna non possono che essere una coppia. E se vediamo due amici trascorrere una serata al ristorante, pensiamo quantomeno che nascondano un’infatuazione segreta.
Durante lo sviluppo, formiamo inizialmente amicizie con persone appartenenti al nostro stesso sesso. Queste amicizie sono fondamentali per la crescita psicosociale e influenzano identità e personalità. Con l’adolescenza, i gruppi composti da maschi e quelli composti da sole femmine iniziano a mischiarsi, accettando contatti tra generi diversi: in molti casi, tra i membri del gruppo “misto”, scattano i primi amori. L’amicizia pura e semplice è meno comune, e anche per questo diamo per scontato che qualsiasi rapporto uomo-donna sia in realtà un amore in nuce.
Questi discorsi ci aiutano a capire che spesso il rapporto uomo-donna è sbilanciato perché almeno uno dei due desidera che l’amicizia si trasformi in qualcosa di più, o pensa che le cose debbano andare così. La friendzone, ossia il respingimento, è inevitabile perché a lungo andare uno dei due lascerà intendere i suoi sentimenti.
Ma non tutto è perduto. Secondo alcuni studiosi, chi pensa di piacere all’altro finirà, alla lunga, per piacergli sul serio. E chi crede fortemente nella possibilità che nasca un amore reciproco attraverserà molte tempeste, ma alla fine potrebbe giungere in porto. Il segreto è l’autostima: più si è convinti di poter fare qualcosa, più la vita risponderà in modo positivo. Le persone sicure affascinano e potrebbero effettivamente convincere gli altri a seguirle. Questa idea, però, è assai dibattuta.
A volte la cosa migliore è semplicemente incassare il colpo, ma non è detto che l’amicizia debba rovinarsi. Ci sono molti casi di friendzone che non sfociano nell’allontanamento reciproco. La persona innamorata, pur con grande fatica, può trovare il modo di sublimare il suo sentimento e l’amicizia può perfino rafforzarsi dopo questa esperienza.
Secondo Jeremy Nicholson, ricercatore americano di psicologia sociale, è importante che la persona “friendzonata” non si mostri debole e sottomessa, per non aumentare l’asimmetria tipica di questo genere di rapporti. È bene invece adottare, almeno per qualche tempo, un atteggiamento più distaccato, facendosi un po’ desiderare. Le evidenze dimostrano che le persone che sanno tirarsi indietro acquisiscono più potere all’interno della relazione. Questo testimonierà all’amico/a che sapete guardare avanti, oltre il rifiuto, e ristabilirà gli equilibri all’interno del rapporto.
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