Ogni persona ha dentro di sé un identikit, in parte sognato e in parte vissuto, del proprio partner ideale, l’amore della vita: è naturalmente spinto a catalogare le persone che incontra secondo questi criteri. Sorgono perciò alcune considerazioni:
Proviamo a vedere come queste questioni e domande ci possono aiutare o frenare nella ricerca del partner giusto.
Nel nostro mondo iperconnesso e multietnico le relazioni interpersonali sono tantissime, sia su un piano fisico che virtuale. Con l’aumento esponenziale dei contatti, riuscire ad individuare nelle persone che incontriamo i criteri che ci siamo intimamente prefissati nella scelta del partner (personalità, valori, qualità, grado di cultura, ecc.) diventa più facile all'apparenza, più difficile nel concreto ottenimento dell'incontro e della relazione.
Premesso che il compagno perfetto non esiste, sarebbe piuttosto arido lasciarsi governare dai “paletti” presenti nel nostro animo e dimenticare che esiste una “magia”, un’ “alchimia” che va oltre la razionalità e che ci fa perdere la testa per chi ci provoca emozioni forti, attimi intensi, in una parola per chi ci fa vivere la passione.
L’impresa ardua sta nel coniugare passione e razionalità, perché è pur vero che non si sceglie un compagno di vita per le emozioni di un momento bensì per il legame intimo che si instaura, ma ce la si può fare.
Secondo alcune teorie si dovrebbero fare determinate esperienze preventive, acquisire un determinato campione di potenziali partner e solo così si arriverebbe, per “esclusione”, a trovare la persona giusta. Si è individuato che potrebbe essere “sufficiente” una dozzina di partner, dopodiché si sarebbe pronti ad accasarsi con chi incarna i nostri criteri iniziali e quindi superi i precedenti nell’essere considerato da noi il “buon partito”. Ci si potrebbe spingere anche oltre ma con meno possibilità di “centrare” il bersaglio.
Questa teoria alquanto bizzarra ci pone davanti ad una questione non da poco: come si fa a sapere quando è il momento di fermarsi al momento giusto e tirare i remi in barca? Come non correre il rischio di andare avanti all’infinito? Sono state individuate formule matematiche e statistiche ma una risposta certa non è stata ancora data, e mai potrà darsi, se è vero che trovare l’amore della propria vita non è proprio come comprare casa, ad esempio.
L’imponderabilità è l’irrazionalità sono sempre in agguato e qui si insinua l’altro importante quesito: l’incidenza del destino nella nostra vita amorosa. Non c’è un’unica scuola di pensiero: c’è chi è convinto che solo il destino o la fortuna gli faranno trovare l’anima gemella e che il partner giusto è quindi scritto nelle stelle, chi si affida a oroscopi e cartomanti per cercare di capire come potrebbe essere e quando avverrà l’incontro con l’altra parte. Chi, al contrario, crede che siamo noi e solo noi a scegliere e a pilotare le cose dell’Amore.
Forse la verità sta nel mezzo. Forse è più facile pensare che non è colpa nostra se non troviamo il compagno giusto, in una sorta di fuga dalle responsabilità, o forse è vero che la persona di successo è chi fa e disfa anche in amore… in entrambi i casi un po’ di fortuna non guasta mai e crederci un po’ ci aiuta pure a vivere meglio.
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