L’amore è uno scambio profondo tra due persone e per fare questo è necessario che entrambi abbiano la volontà di costruire un rapporto. Quando un amore è contraccambiato, non c’è uno che insegue e l’altro che fugge ma entrambi camminano sulla stessa strada; l’amore vero non c’entra nulla con le rincorse e le fughe, si nutre di presenza e attenzione. Ecco perché perdere il fiato a rincorrere qualcuno può avere ripercussioni negative, non solo sul rapporto con l’altro ma anche sul proprio benessere.
È importante quindi, per stare bene con se stessi e non mettere a repentaglio la propria autostima, imparare a fare il contrario ovvero attrarre amore. La rincorsa non genera altro che uno stato perenne di bisogno che, oltre a generare sofferenza, tende ad autoalimentarsi in un circolo vizioso, più l’altro fugge più ho bisogno di inseguirlo per non perderlo.
Cosa fare quindi per trovare e non inseguire l’amore, anzi per farsi inseguire?
Fermarsi, risparmiare energie e provare a ribaltare i ruoli, cioè imparare a diventare il topo che fugge anziché il gatto che rincorre. Per usare una metafora, se insegui la farfalla essa scappa ma se stai fermo e curi il tuo giardino è molto probabile che essa si ripresenti.
Iniziamo a vedere concretamente qualche suggerimento:
La cura di se stessi, cioè del proprio giardino, riflette sul mondo esterno l’immagine di una persona positiva e indipendente perché è risaputo che il bisogno non seduce.
Infine, chi vince in amore? Vale ancora il detto che in amor vince chi fugge? O non è vero piuttosto che in amor vince chi seduce?
Fermiamoci un istante sulla figura del “fuggitivo”: se è vero che chi insegue è una persona con grande bisogno d’amore e dipendenza affettiva, anche chi fugge ha i suoi problemi. L’essere sfuggente può rivelare incapacità relazionale, paura di affidarsi ad un’altra persona, paura di soffrire per emozioni d’amore che ci espongono sempre e comunque, paura di limitare la prioria libertà. In sostanza pure chi fugge soffre di bassa autostima perché il saper costruire relazioni stabili e mature manifesta da ambo le parti una sana visione di sé stessi.
E allora il recupero di sé e la stima di sé, diventano assolutamente necessari per poter stare felicemente con l’altro: si parte dall’io per arrivare al noi e senza questo percorso il noi diventerebbe simile alla casa costruita sulla sabbia. Le fondamenta sono la cura di sé, le mura sono la fiducia e l’amore sano per l’altro.
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