La bioenergetica è un metodo elaborato a partire dal 1956 da Alexander Lowen, medico e psicoterapeuta americano. Essa tenta di cogliere i nodi interiori irrisolti nell'individuo a partire dalle sue tensioni muscolari, che sono osservabili nella postura e nella respirazione. Lowen era infatti convinto che il corpo riflettesse esattamente determinate problematiche interiori, non essendo "servitore" della mente (come la filosofia idealistica vorrebbe) ma un tutto organico con esso.
La fioritura di questa pratica si situa in un periodo e in un luogo in cui nuovi approcci terapeutici basati sull'unità del sistema corpo-mente nascevano e si espandevano, dando contributi significativi alla medicina e alla psicologia moderne.
La bioenergetica non è una psicoterapia "parlata" ma "agita", attraverso semplici esercizi guidati dal terapeuta che portano il paziente a scoprire e poi a sciogliere le sue tensioni corporee e mentali.
Detta così sembra la solita pratica new age, ma la bioenergetica presenta un grado di evoluzione e di attenzione al dettaglio molto maggiore.
Gli esercizi che la compongono sono utili non solo per i pazienti che desiderano fare una terapia psicologica ma, sempre se guidati da un professionista, costituiscono una risorsa utile per sportivi, cantanti, attori e danzatori e per tutti coloro che sono interessati a potenziare le abilità del corpo o lavorano con esso.
In Italia l'unica società che si occupa di bioenergetica e che forma terapeuti e counsellor è la S.I.A.B. (Società Italiana Bioenergetica) con sede principale nella città di Roma.
Ciò che è interessante di una disciplina come questa, che da quasi 70 anni è praticata in tutto il mondo, è più che altro ciò che significa: l'idea che corpo e mente non siano l'uno lo specchio dell'altra, ma proprio la stessa cosa, è un concetto filosoficamente dirompente.
Uno dei primi esercizi fondamentali della bioenergetica è l'esperienza del "grounding", che è semplicemente stare con il peso ben poggiato a terra, avvertendo e sostenendo il peso del proprio corpo. Una base ben diversa dalla psicologia classica "seduta" o "sdraiata".
In questi mesi di emergenza sanitaria abbiamo sperimentato a vari livelli la compressione del corpo, la limitazione della libertà non solo di assembramento ma anche di spostamento.
Per questo è importante riscoprire, anche in un ambiente sicuro e protetto come quello casalingo, quanto la libertà del corpo sia importante per stare bene e quanto essere "radicati" possa aiutarci a migliorare la vita sociale e personale.
Per questo non esistono ricette ma solo pratiche, che non devono essere per forza bioenergetiche e possono essere anche trovate in maniera personale.
Occorre però iniziare a rimettere al centro cura del corpo, senza il feticismo commerciale che punta solo all'estetica, ma con massimo rispetto e considerazione per quella che non è solo "la nostra casa", ma siamo proprio noi. Non accontentiamoci di lavare il corpo e vestirlo, quindi, ma pensiamo anche ad ascoltarlo.
"Chi ha un Corpo capace di molte cose, ha una Mente la cui massima parte è eterna." sosteneva Spinoza, uno dei massimi filosofi europei dell'età moderna e primo esponente del non-dualismo tra corpo e mente. Questa frase, credo, non va presa come un commento su quanto sia bello essere atletici o come una parafrasi del detto latino "mens sana in corpore sano".
L'obiettivo di avere un corpo sano non coincide quasi mai con il divenire "atletici" ma piuttosto con "la capacità di fare molte cose". E tutti, qualsiasi sia la nostra età, abbiamo le capacità fisiche per fare molto di più di ciò crediamo.
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