Il termine italiano "Natale" deriva dal latino cristiano Natale(m), per ellissi di diem natalem Christi ("giorno di nascita di Cristo"), a sua volta dal latino natalis, derivato da natus ("nato"), participio perfetto del verbo nasci ("nascere").
Le origini storiche della festa sono state spiegate con varie ipotesi. La tradizione cristiana ha basi comuni con quella popolare e contadina, dal momento che nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo pagano: infatti, nell'antica Roma, dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.
Il solstizio invernale e il culto del "Sol Invictus" nel tardo impero hanno sicuramente avuto un ruolo nell'istituzione e nello sviluppo del Natale, e le prove a sostegno di ciò sono state riscontrate da ricerche approfondite di carattere storico. La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno. Inoltre, già nel calendario romano, il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre.
È soprattutto quest'ultima festa a polarizzare l'attenzione degli studiosi. Se già verso il 200 era ampiamente diffusa nelle comunità cristiane dell'oriente greco la celebrazione del 6 gennaio come giorno della nascita di Gesù, successivamente si registra il prevalere della data del 25 dicembre, e questo pare spiegarsi con la grande popolarità, al tempo, della devozione al Sole Invitto. Alcune coincidenze storiche sono, infatti, particolarmente significative, tra le quali: la corrispondenza delle date; il fatto che il periodo nel quale prende probabilmente forma la festività cristiana corrisponde approssimativamente con il picco dei culti solari sostenuti dallo Stato romano; la diffusione di analogie solari con il Cristo negli scritti patristici di quei secoli. Queste sono state ispirate direttamente dal cantico di Zaccaria nel Vangelo di Luca, che descrive la missione di Giovanni Battista come una preparazione alla venuta del Signore, descritto come "un sole che sorge dall'alto": vedi Lc 1,68-79 e in particolare il v. 78. sia stata assorbita dal Cristianesimo assumendo un nuovo significato.
Nonostante l'introduzione del Natale cristiano, i culti pagani collegati alla celebrazione del sole perdurarono per molti anni. Quando i missionari incominciarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molte feste pagane. Le celebrazioni pagane vennero così ricondotte a quelle del Natale, mantenendo però alcune delle tradizioni e dei simboli originari (fu lo stesso papa Gregorio Magno, tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). Fra i simboli moderni del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del vischio, dell'agrifoglio e l'albero di Natale.
La celebrazione del Natale non è presente nei primi elenchi delle festività cristiane, per esempio in quello di Ireneo e in quello di Tertulliano, e Origene ricorda che nella Scrittura solo i peccatori festeggiavano la data del compleanno. Le prime evidenze di una celebrazione del Natale provengono da Alessandria d'Egitto, circa 200 d.C. mentre la prima celebrazione del Natale a Roma avvenne nel 336. Fino al 354, quando papa Liberio decise di fissare la data come nascita di Cristo, tale celebrazione era considerata come una celebrazione pagana dedicata al Sole.
Riguardo alla Chiesa di Roma, la più antica fonte sulla celebrazione del Natale come cattolica è il Cronografo del 354 , che contiene tre date significative: nel calendario civile il 25 dicembre è indicato come Natalis Invicti; nella Depositio Martyrum, una lista di martiri romani o di altra origine universalmente venerati, il 25 dicembre è indicato come VIII kal. ian. natus Christus in Betleem Iudeae. In corrispondenza del 22 febbraio, VIII kal. mart. è menzionata, invece, la cattedra di San Pietro. Nella lista dei consoli sono indicati i giorni di nascita e di morte di Cristo e le date di ingresso a Roma e di martirio dei santi Pietro e Paolo.
Nella tradizione cristiana, il racconto della nascita di Gesù a Betlemme da Maria è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi.
Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei Magi) risalgono, invece, a tradizioni successive e a racconti presenti in vangeli apocrifi. Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, il dio dei cristiani è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.
Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo secolarizzarsi dell'Occidente, e in particolar modo dell'Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di Babbo Natale. Al tempo stesso la festa del Natale, con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in India, Pakistan, Cina, Taiwan, Giappone e Malaysia. Al di fuori del suo significato religioso, il Natale ha inoltre assunto nell'ultimo secolo una significativa rilevanza in termini commerciali ed economici, legata all'usanza dello scambio di doni.
Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese. Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale sono presenti: il presepe, l'albero natalizio, la figura di Babbo Natale, il calendario dell'Avvento, lo scambio di auguri e di doni. Molte tradizioni natalizie sono, infine, legate alla musica (esistono molti canti natalizi di carattere sia sacro sia profano, molti dei quali noti internazionalmente e altri a carattere più locale), a particolari piante (la stella di Natale), e pietanze tipiche; tra queste ultime si ricordano, in Italia, il panettone e pandoro tra i dolci, e lo zampone e il cotechino tra i cibi salati.
Alcune curiosità sui simboli natalizi più diffusi: il presepe, l’albero di Natale e Babbo Natale…
Il presepio, derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a san Francesco d'Assisi, è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in Italia.
L'albero di Natale, altro simbolo del Natale, è un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati (soprattutto palle di diversi colori), luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane. Verso il secolo XI si diffuse nell'Europa del Nord l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia. Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, a un abete sul quale si appendevano dei frutti. Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al 1512 in Alsazia.
Babbo Natale, presente in molte culture, è un anziano dalla barba bianca che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Deriva dalla figura storica di San Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti: un ruolo importante nella definizione della sua figura ebbe la poesia A Visit from Saint Nicholas, pubblicata nel 1823 e attribuita allo scrittore newyorkese Clement Clarke Moore, nella quale Babbo Natale venne proposto ai lettori con le fattezze che oggi conosciamo.
E la tradizione dei regali natalizi? Questa usanza si riferisce alla consuetudine, alla mezzanotte del 24 dicembre o nella mattina seguente, di scambiarsi regali tra familiari e amici. La tradizione di donare regali è molto antica e presumibilmente è di origine pagana. Ad esempio, è certo che nei paesi del Nord Europa era abitudine scambiarsi doni il giorno del Solstizio d’inverno come forma d’augurio per l’inizio della stagione invernale.
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