Probabilmente, se vi sentite proporre dal partner una "pausa di riflessione", dentro di voi inizierà a sorgere un retropensiero: sta davvero chiedendo una pausa, oppure sta cercando di allungare il brodo? Si tratta solo di un modo un po' meno diretto per lasciarsi?
Spesso questo pensiero è decisamente giustificato: l'allontanamento reciproco per un periodo limitato potrebbe essere un validissimo strumento per ridare ossigeno alla coppia, per farla crescere, per farla ritrovare rinnovata, ma invece è usato spesso solo come primo passo per la separazione definitiva.
In realtà la "pausa di riflessione", anche se non è il migliore degli strumenti possibili (il dialogo aperto e diretto, di solito, basta) potrebbe essere utile in alcuni casi: ad esempio, quando in una coppia formatasi da tempo uno dei due partner, o entrambi, crescono e si evolvono in un modo inaspettato all'inizio, trovando nuove esigenze e nuovi obiettivi che il rapporto non può soddisfare completamente.
Le relazioni umane sane sono necessariamente soggette all'evoluzione del singolo. Se una persona è in grado di cambiare all'interno di una relazione, ciò è positivo, perché significa che tale persona non è bloccata nelle maglie di un rapporto rigido ma ha la possibilità, anche grazie al partner, di vivere la naturale evoluzione interiore che ogni uomo e donna sperimentano nelle diverse fasi della vita.
E la "pausa di riflessione"? Se uno dei due partner si rende conto di essere molto cambiato dall'inizio del rapporto, o che l'altro è cambiato e l'armonia del rapporto si è rotta, potrebbe anche essere una buona idea.
Come vivere questo momento di sospensione? Prima di tutto, analizzando i problemi che vi hanno spinto a separarvi momentaneamente. Restando da soli, avete l'occasione di capire quali difficoltà erano dovute alla coppia stessa e quali, invece, nascevano da un vostro malessere interiore.
Le domande profonde che vi dovreste porre in questo periodo riguardano la natura reale del vostro sentimento. Cioè: "Sento davvero la mancanza di lui/lei?", "Mi manca il partner o mi manca la nostra routine?".
La "pausa di riflessione" dovrebbe essere, poi, un momento di distacco reale. Sarebbe infatti controproducente continuare a sentire il partner, anche solo per messaggio. Naturalmente potreste voler chiedere di porre fine alla separazione, ma vi consigliamo di accettarla e di viverla per il periodo che vi siete dati. A volte ci si pente decisamente troppo presto, ci si vieta di riflettere sul serio e si finisce per ripiombare nell'abitudine senza avere davvero capito quale fosse il problema sotterraneo.
La separazione temporanea dovrebbe essere un momento dedicato totalmente a voi e vi serve per fare un bilancio, per analizzare i cambiamenti che avete vissuto e i desideri che vi animano. Un momento di "deserto" dal quale ritornare più sicuri sulla strada di prima, oppure utile per intraprenderne una nuova.
Ma invece, se percepite che questa pausa vi può servire per permettervi di uscire con altre persone, probabilmente l'unica vera utilità di questa sospensione è di anticipare il distacco definitivo. Se, in altre parole, non state cercando il vuoto della riflessione ma solo altre possibilità, significa che il distacco con il partner è ben più profondo di quanto credevate.
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