Quando siete all’inizio di una relazione avete grandi aspettative, energia e entusiasmo non mancano perché il vostro partner è un pianeta da scoprire, che vi incuriosisce e attira tutta la vostra attenzione. Vi sentite coinvolti sentimentalmente e a ogni incontro siete scossi da emozioni contrastanti, la paura e la voglia di incontrarsi, il desiderio di condividere ogni momento della vita, dalla cena romantica alla serata con gli amici. Negli anni le cose cambiano.
Osservatevi adesso, guardatevi dall’esterno. Quando è stata l’ultima volta che vi ha chiesto che cosa vi andrebbe di fare? Da quanto tempo non vi guarda negli occhi mentre vi confrontate su qualunque argomento? Quando è stata l’ultima volta che infilandosi a letto vi ha stretto a sé e coccolato prima di addormentarvi?
Da qualche tempo avete iniziato a parlare della vostra relazione con gli amici, lamentandovi delle brutte abitudini della/del partner e del suo modo di ignorarvi. Se l’amico/a vi avrà confidato di vivere le stesse vostre perplessità, vi sarete riportati a casa compiaciuti, l’idea che gli uomini/le donne siano tutti/e uguali, che quindi le cose non possano cambiare e bisogna rassegnarsi a una vita monotona e noiosa, senza più interessi che vi accomunino.
Confessate a voi stessi di aver goduto soddisfatti al pensiero che tutte le coppie soffrano la stessa deriva (ma non è affatto vero!), perché vi avranno detto che si cambia, che l’amore è destinato a sbiadire e ci si deve accontentare di volersi bene.
Volersi bene? Accontentare? Ascoltate bene queste due parole, ma fatelo con il cuore: non sentite come scivolino stridule sul piano delle vostro amor proprio fino ad avvicinarvi pericolosamente all’abisso?
Certo, si può continuare a voler bene a una persona, soprattutto quando l’avete amata e dopo aver condiviso tanto tempo insieme e aver imparato a conoscerla a fondo, ma in amore, mai accontentarsi!
Quando i sentimenti si appiattiscono si prova rabbia e delusione, l’insoddisfazione avvelena le vostre giornate e la frustrazione di non riuscire a invertire la rotta vi trascinerà nel baratro dell’infelicità.
Quindi la parola d’ordine, come sempre, è sapersi ascoltare! Quando la coppia non è più in grado di auto proteggersi e auto alimentare la fiamma della passione, presupposto fondamentale per un rapporto duraturo e appagante, appena si scade nella banalità e poi nella sopportazione, amare prima se stessi è la condizione imprescindibile per mettersi in salvo. No, non è egoismo, è un atto di rispetto anche verso il partner, un modo per restituirgli la consapevolezza che nella vita non si deve accettare il meno, quando è ancora possibile avere di più.
A volte tuttavia, si decide di subire una relazione mediocre spinti da pressioni esterne, per esempio a causa del coinvolgimento della famiglia. Altre volte invece, abbiamo semplicemente paura di restare soli, in questo caso ricordatevi la saggezza del proverbio “meglio soli che male accompagnati”, banale quanto attuale, perché c’è sempre tempo per una nuova relazione. Non lasciatevi prendere dalla routine né dallo sconforto, cercate di capire cosa sia accaduto e trovate il coraggio di lasciarvi il passato alle spalle, senza colpevolizzare nessuno, recuperando l’autostima e prendendovi cura di voi stessi.
Come facciamo quindi, a capire se ci stiamo accontentando? Ci sono dei segnali inequivocabili, basta avere voglia di vederli.
Il dialogo per esempio! se il partner non è disposto a parlare con voi, se vi siete abituati all’idea che la situazione non possa cambiare o peggio, vi incolpate reciprocamente senza comunicare, è sintomo che il meccanismo si è inceppato. Se non siete in grado neanche di fare una sacrosanta litigata, siete in un vicolo cieco, perché il confronto è fondamentale per la crescita sentimentale della coppia.
Siamo tutti d’accordo che ognuno debba mantenere i propri interessi e che proteggere la propria individualità sia importante per l’equilibrio della coppia, ma da quando non fate più nulla insieme? Soprattutto da quanto tempo non condividete un interesse o non vi sentite appagati dal riscontro del partner? Se non avete più voglia di spendere il vostro prezioso tempo libero con lui/lei e preferite uscire con gli amici perché con il partner vi annoiate, è arrivato il momento di fare un bilancio della vostra vita sentimentale, ammettere che qualcosa non va e prendere una decisione.
Se non vi preoccupate più di cenare insieme, se quando state mangiando vi zittisce perché vuole ascoltare un programma in televisione o non si stacca dal cellulare e dai social, la routine vi ha decisamente sopraffatti.
Quando trovate sempre una scusa per evitare l’intimità e preferite dormire in stanze separate, oppure a letto ognuno sta dalla sua parte e spegnete la luce senza un abbraccio o un “buonanotte”, forse state trascinando già da tempo una relazione allo stremo, siete già sui lati opposti di una frattura insanabile.
Se litigate per il dentifricio schiacciato o per un caffè freddo, senza riuscire a sorridere dei propri difetti, significa che non siete più capaci di accettare il partner e amarlo come all’inizio della relazione, quando riuscivate a ironizzare sui vizi di entrambi.
Infine, il sintomo definitivo che vi deve suonare come il più importante campanello d’allarme è la mancanza di fiducia, l’incapacità di affidare a lui/lei i nostri pensieri, i nostri piccoli segreti, per paura di non essere capiti o peggio, di essere giudicati, questo è decisamente il punto di non ritorno, prendetene atto e non perdete altro tempo.
Se volessimo ricorrere a una metafora, potremmo dire che l’amore è come il cibo: per capire lo stato di salute della vostra relazione pensate a come vi sentite quando uscite da un ristorante insoddisfatti, dopo avere mangiato poco o male, e paragonatelo invece, a come vi sentite quando siete completamente sazi e appagati. In quest’ultimo ipotesi, non avrete più bisogno di “cambiare menù” e di “cercare altro”, ma nel primo caso è chiaro che è siete arrivati alla fine del rapporto.