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    Perché tra fidanzati si tende ad usare il baby talk?
    Perché i fidanzati si parlano come i bambini cambiando la voce e usando anche dei nomignoli? La scienza spiega il motivo di tale consuetudine

    Patatino, cucciola, piccolino, … sono nomignoli che molti di noi usano non solo per i figli, ma anche per il partner. Mentre li pronunciamo il tono della voce cambia, si fa più acuto, lento: un modo di parlare simile al maternese (dall’inglese motherese, o anche baby talk), il linguaggio cioè che utilizziamo per parlare con i più piccoli. Ma perché lo facciamo?

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    Diversi studi hanno analizzato il fenomeno del baby talk, esaminando i motivi e i benefici di questo linguaggio che solitamente si utilizza spontaneamente quando si parla con un neonato. Secondo Patricia Kuhl, esperta del linguaggio e dell’udito, il baby talk ha una funzione specifica, quella cioè di aiutare i più piccoli ad imparare a comunicare.

    Quando si parla di innamorati l'apprendimento però non c'entra: il tono di voce si addolcisce per altri motivi: non solo per dimostrare affetto al proprio partner, ma anche per creare una sorta di “bolla emotiva” in cui rinchiudersi e rimanere isolati dal resto del mondo.

    Il neuroantropologo Dean Falk, specialista del linguaggio umano alla Florida State University ha spiegato che il baby-talk è usato dalle madri in tutto il mondo perché oltre a favorire l’acquisizione del linguaggio nei bambini “esprime anche amore e facilita il legame tra madre e bambino”. I bambini, infatti, apprezzano il baby talk, specialmente quando proviene dalla voce materna.

    Lo stesso discorso vale per gli innamorati, anche se adulti: “Le coppie, parlando in questo modo, riportano alla memoria momenti di quando erano bambini e il loro primo amore: la loro madre”.

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    A supporto di questa tesi c’è anche lo studio dello psicoterapeuta Nan Wise che afferma:  “La cura e il gioco sono fondamentali per la crescita di una persona e il baby talk fa parte proprio di queste due accezioni. È un tipo di linguaggio che dimostra cura, protezione e vicinanza, come per le coppie”.

    La fase del corteggiamento è associata a quella del gioco che poi si sviluppa in un rapporto più durato caratterizzato dalla cura e dalla premura verso il partner.

    Lo studioso Frank Nuessel dell’Università di Louisville sostiene invece che nella coppia, usare la voce da bambini, “rappresenta anche un modo di esprimersi senza costrizioni”: liberi dalle convenzioni sociali della normale conversazione umana.

    Nuessel afferma che: “Nella coppia si crea una sorta di gioco di ruolo in modo che entrambi possano sentirsi liberi di esprimere i loro pensieri e sentimenti in uno spazio confortevole. Il baby talk lascia alle persone una certa libertà dai normali vincoli dei ruoli degli adulti”.

    La serietà e la compostezza a cui gli adulti sono continuamente sottoposti a partire dall’ambiente lavorativo possono essere fonte di stress. Rientrare a casa dal proprio partner dopo il lavoro rappresenta un momento di liberazione e si lascia da parte quella compostezza per fare spazio alla dolcezza e alla tenerezza del linguaggio infantile e dai nomignoli affettuosi. Quello è il momento, secondo gli studiosi, in cui si riesce a essere se stessi. In quelle circostanze quando si ama qualcuno si va oltre la diffidenza e si utilizza il linguaggio dell’amore, come quello con cui ci parlava la mamma da piccoli.

    Per quanto riguarda invece gli appellativi uno studio ha rivelato che sono dei veri e propri attestati d’amore. A quanto pare non bisogna vergognarsi di avere un nomignolo speciale per il proprio partner perché dare un soprannome alla propria metà è in realtà un buon segno. Gli psicologi sostengo infatti che sia un segnale positivo dello stato della relazione.

    Carol Bruess, il fautore dello studio sul tema dei nomignoli amorosi considera questi soprannomi affettuosi importanti soprattutto quando si verificano litigi: l’umorismo e la  giocosità permettono più facilmente alla coppia di fare pace.

    Secondo Scientific American “usare questo linguaggio è un modo per rafforzare i legami emotivi tra i partner: più il linguaggio “baby” scompare, meno le coppie sembrano essere soddisfatte a lungo termine e viceversa”.

    Se tale consuetudine può essere vista in malo modo da occhi esterni ai due innamorati è bene considerare diversi aspetti: non solo i due terzi dei fidanzati mettono in pratica tale abitudine ma è dimostrato che chi fa uso di nomignoli per il proprio partner ha una vita affettiva più appagante.

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    Questo modo di comunicare è tipico delle coppie che sono all’inizio della propria storia d’amore. Solitamente è una consuetudine che va a scemare con l’arrivo di figli. In questo caso, infatti, il baby talk viene usato in maniera naturale per parlare con i bambini.

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     Commenti (3)
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    1. nadia1630, Genova (Liguria)
      Non dobbiamo pensare alla fine di un rapporto come dice "anna66luna", ma viverlo fino in fondo.. quale sarà il fondo??? non e dato sapere, speriamo mai ... quindi ben vengano i nomignoli...
    2. sottileconfine, Roma (Lazio)
      Già il solo fatto che l'articolo si apra con una domanda che non ci poniamo mai, merita un plauso.
    3. anna66luna, Roma (Lazio)
      succede.. nella fase del corteggiamento.. diversamente quando un rapporto sta finendo..
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