Il dondolio concilia il sonno, può accadere a chiunque di addormentarsi cullati da un dolce movimento, ma i meccanismi neurali di questa "induzione meccanica" del sonno non sono ancora chiari. Nelle drosofile sembra essere coinvolto un semplice processo di apprendimento chiamato abituazione, ossia una progressiva perdita di reattività di fronte a uno stimolo ripetuto più volte. All'inizio, le vibrazioni sembravano svegliare i moscerini e renderli più attivi. Con il tempo, gli insetti hanno appreso che il dondolio non era minaccioso: hanno ridotto la loro reattività e la capacità di addormentarsi è migliorata.
Il movimento ha garantito un sonno di qualità: i moscerini non sono stati svegliati dagli stimoli luminosi che in genere li disturbano e hanno accumulato "riposo extra", come se avessero potuto dormire più del necessario. Il sonno indotto ha quindi lo stesso scopo rigeneratore di quello normale, ma non è chiaro se i benefici valgano anche per l'uomo: questo surplus di sonno potrebbe essere sfruttato per potenziare la memoria, o migliorare la salute?
Il successo della ninna nanne sulle drosofile è legato anche a fattori genetici, alla frequenza e all'ampiezza delle vibrazioni. Il team ha inoltre scoperto che diversi organi sensoriali contribuiscono all'efficacia di questa tecnica nel far addormentare. I prossimi studi chiariranno se anche altri stimoli ripetuti diversi da quello tattile - per esempio visivi o olfattivi - possano avere effetti analoghi, e se tutte queste scoperte possano essere sfruttate contro l'insonnia umana.
Ma perché il dondolio aiuta il sonno?
Il dondolio è un’esperienza che evoca sensazioni ed emozioni profonde, risvegliando una memoria sensoriale antica, che richiama ricordi inconsci legati ad uno stato intrauterino, nel quale, immersi nel liquido amniotico, percepivamo il movimento materno come un dondolio. Il dondolio concilia il sonno, questo è il motivo per cui tutte le madri cullano i loro bambini quando li tengono in braccio per farli addormentare, simulando il movimento oscillatorio della culla.
La culla ha origini antiche che risalgono ad oltre 1000 anni fa, veniva sospesa ai due estremi, per permettere al bambino di sentirsi rassicurato dal movimento naturale che la sospensione riproduceva, in continuità con le medesime percezioni e ricordi provenienti dal grembo materno.
Una recente ulteriore ricerca sulla rivista Current Biology sostiene che il dondolarsi concili il sonno profondo, in particolare il ritmo lento delle oscillazioni ci consentirebbe di addormentarci prima, favorendo i ricordi e consolidando la memoria a breve e a lungo termine. I risultati mostrano che alcuni soggetti, sottoposti ad una ricerca sul sonno in laboratorio, dormendo in un letto a dondolo, tendevano ad addormentarsi con maggiore facilità del gruppo di controllo ai quali, viceversa, veniva richiesto di dormire in normali letti. E’ stato inoltre rilevato che il tempo del sonno profondo aumentava notevolmente, senza produrre risvegli durante il periodo naturale del sonno.
Sottoponendo gli stessi partecipanti ad un test di apprendimento da rievocare al mattino seguente per valutare la capacità di memoria, i soggetti cullati durante il sonno raggiungevano risultati migliori: le oscillazioni producono effetti benefici su sonno e memoria.
Gli effetti benefici del dondolio sembrano legati alla stimolazione ritmica del sistema vestibolare che contribuisce al senso dell’equilibrio e dell’orientamento spazio-temporale. Il dondolio sincronizza l’attività neuronale nelle reti talamo-corticali del cervello, che svolgono un ruolo indispensabile, sia nel sonno che sulla memoria.
I risultati di detti studi confermano l’utilità ed i benefici del movimento oscillatorio sul sonno e sulla rapidità del prender sonno, utile nel trattamento di pazienti affetti da insonnia o disturbi della memoria, soprattutto nei soggetti non più giovani, che inevitabilmente soffrono disturbi del sonno e della memoria.
Aggiungendo al dondolio l’ascolto delle sensazioni che scendono nel corpo, accompagnate dall’induzione visiva che ha il potere di evocare immagini, oppure la meditazione in acqua, qualche candela, una musica rilassante ci riporta a uno stato di consapevolezza che è unione con l’universalità, percependoci noi stessi parte vibrante dell’Esistenza. Lasciar fluire le emozioni dentro la nostra mente, così come nel nostro corpo, permette di ottenere quello speciale relax che favorisce il contatto e l’ascolto col proprio inconscio.