Riposare è un bisogno umano che difficilmente si può reprimere a lungo. Molti di noi hanno giornate fitte di impegni lavorativi e familiari, punteggiate a macchia di leopardo da momenti di pausa spesso male sfruttati. È normale che a un certo punto si faccia sentire il bisogno di prendersi una pausa. Il problema è che spesso non ci permettiamo di farlo.
Una sensazione sempre più diffusa è il sentirsi in colpa di prendersi una pausa. Nonostante il sonno e il relax siano bisogni basilari dell’essere umano, come il bere e il mangiare, sembra che la nostra società non riesca ad accettarli serenamente. Il tempo del riposo è attivo, “consumistico”, fatto di esperienze mondane da condividere sui social, oppure è considerato un tempo sprecato perché non produce né consuma nulla.
Cambiare abitudini riguardo alla gestione del riposo non è facile. Gli impegni che l’uomo e la donna moderna devono assolvere per sopravvivere ed essere accettati in società sono davvero tanti e a volte sono normati in modo rigido (ad esempio quando si lavora con orari fissi). Non possiamo pensare di tornare a un ritmo attività-riposo totalmente naturale, però possiamo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo.
Questo è possibile innanzitutto assicurandoci di avere delle priorità e di fare una scaletta degli impegni su base oraria. Molte persone sono convinte di non avere abbastanza tempo per se stesse, ma in realtà si organizzano male. Occorre tenere a freno l’ansia del “tutto e subito”, coscienti che la giornata ha solo ventiquattro ore e se ci carichiamo troppo di impegni non saremo in grado di seguirli con sufficiente precisione. Il consiglio è di realizzare una tabella settimanale degli impegni, in modo da individuare a colpo d’occhio i giorni più densi e quelli più liberi e spalmare le attività su più giorni.
Per gestire al meglio il tempo “vuoto” del riposo una disciplina come la meditazione può essere molto utile. Gli esercizi di meditazione, come è stato dimostrato dalla scienza, hanno l’effetto di placare lo stress e rilassare il corpo, “digerendo” al contempo i pensieri pesanti e ossessivi. Dedicare dieci minuti al giorno alla meditazione, in particolar modo prima di andare a letto, predispone il corpo a trarre il massimo giovamento dal riposo.
Infine, non è detto che il riposo debba essere un momento vuoto in cui semplicemente si langue su un letto o un divano. Il riposo può, anzi deve, essere almeno in parte un riposo attivo, stimolante. Per questo è importante dedicarsi ad attività come la lettura, ma anche la cucina, lo sport o qualsiasi attività che possa stimolare corpo e mente allo stesso tempo. Per chi è molto sotto pressione durante il giorno sono particolarmente consigliate le attività artistiche, blande dal punto di vista del dispendio energetico ma positivamente attivanti dal punto di vista mentale.