Se il manipolatore si riconosce attraverso segnali sottili e dinamiche relazionali, il passivo-aggressivo si riconosce soprattutto a parole. Sono le frasi che vengono pronunciate, con l’indispensabile aggiunta del tono e del sottotesto, a qualificare una persona che adotta questo tipo di strategia offensiva.
Ecco alcuni esempi di frasi che possono aiutare a riconoscere un comportamento passivo-aggressivo:
Il passivo-aggressivo è un maestro nel farti sentire sbagliato. Di fronte a qualsiasi divergenza, dice: “Fai come vuoi”, sottintendendo però che sarai disapprovato se prenderai una decisione diversa da quella che lui si aspetta. Il suo obiettivo è far passare una decisione libera come uno sgarbo, in modo che tu possa sentirti in colpa.
Il passivo-aggressivo non attacca mai direttamente, ma camuffa la sua aggressività in vari modi. Uno di questi può essere l’ironia. Se ti senti rivolgere parole pungenti da una persona che lancia il sasso e ritira la mano hai a che fare con un vero passivo-aggressivo! Il suo obiettivo, come sempre, è farti sentire in colpa per essertela presa, quando invece la persona che è stata attaccata sei tu.
La persona passiva-aggressiva, quando è contrariata, si chiude di solito nel mutismo. Alla richiesta se ci sia qualcosa che non va, risponde spesso con: “Niente”. Questo è l’ennesimo tentativo di far sentire l’interlocutore a disagio, portandolo a cercare di riparare la situazione. Anche qui, il senso di colpa è il condimento essenziale della situazione.
Se ti senti rivolgere questa frase dopo avere esposto un’idea, un progetto, una soluzione sei di fronte a un tentativo di sminuirti. Il passivo-aggressivo dà prova di un comportamento disfattista e talora anche vittimista, nel tentativo di sabotarti.
Il passivo-aggressivo, come non attacca, non accusa nemmeno, ma fa in modo di passare per vittima per farti sentire in colpa. Di fronte a una tua mancanza, anche piccola, reagirà con una frase come questa. Nel suo animo, il passivo-aggressivo sta provando un dolore profondo e antico, che si riversa in un’aggressività mascherata. Tu però fai in modo da non farti sviare e comprendi i meccanismi che stanno dietro questo comportamento.
Il passivo-aggressivo potrebbe fare gaslighting. Potrebbe, cioè, accusarti di esagerare, o addirittura di inventarti tutto, quando giustamente gli fai notare di avere subito un torto. Il gaslighting può minare la tua fiducia in te stesso e può farti sentire sbagliato per le emozioni che provi.
Qui l’aggressività prende un’altra forma e si traveste da impazienza. Di fronte a una frase del genere potresti sentirti sminuito, ridicolizzato, potresti pensare che i tuoi discorsi e le tue passioni non hanno valore. Ricorda che non è così e che è la persona passivo-aggressiva che sta sbagliando, anche se non ti attacca direttamente.
Questa frase, che apparentemente dimostra generosità, è in realtà intrisa di un risentimento strisciante. Quando il passivo-aggressivo ti dice così, ti sta rimproverando di dover fare tutto da solo e non ti sta offrendo veramente un aiuto. Anche qui l’obiettivo è “punirti” della tua presunta mancanza di volontà o incapacità.
Cosa fare per reagire a un passivo-aggressivo? La risposta non è semplice. Quello che si può fare prima di tutto è riconoscere questa dinamica relazionale e operare un sano distacco emotivo. In questo modo si eviterà di cadere in trappola. Chi agisce in modo passivo-aggressivo spesso lo fa per evitare il conflitto diretto o per manipolare. Non è tuo compito correggerlo, ma puoi decidere quanto coinvolgerti o quanto tenere distanza.
Se il comportamento passivo-aggressivo persiste e diventa tossico, prendi in considerazione l’idea di mettere una distanza fisica o emotiva, soprattutto se hai già tentato una comunicazione chiara.