Il no contact è una strategia che gli esperti di relazioni considerano efficace sia per rompere il circolo di un amore tossico, sia per riprendersi dopo una rottura turbolenta. Quando si decide di rispettare il no contact, significa che si interrompe ogni contatto con la persona in questione, inclusi i messaggi di testo, le telefonate, le e-mail e le visite inaspettate. Ciò include anche evitare di parlare dell’ex con amici e parenti, non guardare i suoi post sui social media e non cercare di interagire con lui o lei in qualsiasi modo. La tecnica del no contact può aiutare a prevenire ulteriori danni emotivi e fornire il tempo e lo spazio necessari per elaborare ciò che è successo e trovare una soluzione. Normalmente questa soluzione si risolve poi nell’allontanamento definitivo, ma non è escluso che il no contact, che chiameremo in questo caso “pausa di riflessione”, non possa riuscire paradossalmente a riavvicinare due persone. Il tempo, quando si tratta di legami stretti, è certamente un buon maestro.
Il fatto è che le relazioni d’amore hanno un’intensità emotiva e una frequenza nei contatti, anche dopo la rottura, che non permettono di elaborare quanto è accaduto, né di prendersi il tempo per guarire le ferite del cuore. Ecco perché questa strategia “estrema” è una forma di cura di sé efficace se ben seguita: attraverso il silenzio è possibile ricominciare a ragionare in una condizione un po’ più libera dai forti, e talvolta laceranti, conflitti interpersonali.
Ovviamente il no contact, come qualsiasi strumento e tecnica, funziona solo se si è onesti nel praticarlo, preparati e consapevoli di ciò che si fa. Se si decide di praticare questa chiusura dei contatti a scopo punitivo, come strategia per manipolare l’altro, si va facilmente incontro all’insuccesso. Si tratta anche di un modo di agire poco rispettoso dei sentimenti dell’altro e, in definitiva, non molto accettabile dal punto di vista etico. Se invece si vuole praticare il no contact in buona fede, ma senza consapevolezza e preparazione mentale, si rischia di crollare nel giro di poche ore o giorni.
Per rispettare la regola del no contact bisogna entrare nell’ordine delle idee che si sta facendo una vera e propria disintossicazione. D’altra parte, abbiamo detto più volte che amore e dipendenza sono praticamente la stessa cosa. Ecco, immagina che si tratti di smettere di assumere una droga, di bere o di fumare. Non è facile rispettare il limite, ma l’errore è da considerare un errore e non una innocua concessione al proprio desiderio. Il no contact deve durare quanto serve per sentirsi finalmente disintossicati, fuori della dipendenza.
Non lasciare aperti canali di comunicazione di qualsiasi tipo: sarebbe come voler smettere di bere assumendo vino anziché superalcolici; evita poi la confusione degli intenti: il no contact è un gesto definitivo che serve ad allontanarti da una persona che ti fa del male, non un amo da gettare per sperare di ricatturarla. Infine, come in tutte le disintossicazioni che si rispettino, informa gli amici e i familiari: fa sì che ti aiutino quando senti di avere dei cali di volontà o pensi di essere troppo triste per andare avanti. Avere delle figure di supporto raddoppia la possibilità di riuscita del no contact… e la velocità di ripresa.