Ciascuno di noi è un essere unico e irripetibile; la mente umana si struttura a partire dalle radici genetiche cui si aggiungono in strati su strati l'educazione, le gioie, i traumi, le esperienze interpersonali dell'età adulta. Chiunque suddivida le persone in tipologie, persino se lo fa a fine scientifico, compie per forza di cose grandi approssimazioni. Ma creare categorie può servire a due scopi: alimentare la curiosità per il diverso, smorzando la paura ispirataci da caratteri che potremmo non capire e, soprattutto, darci uno stimolo all'azione.
Ecco quindi che negli ultimi anni i saggisti e gli esperti di seduzione hanno definito e iniziato ad esplorare due categorie di persone, con i relativi comportamenti nella sfera sentimentale: gli emotivi e gli iperlogici.
Ovviamente siamo tutti allo stesso tempo logici ed emotivi, ma in ognuno di noi c’è una parte dominante. La differenziazione tra iperlogico e emotivo nasce con il secondo imprinting, che avviene nel periodo infantile. Ci sono infatti due imprinting: il primo determina quale sarà il nostro rapporto con gli oggetti (e cioè se diverremo persone guidate dal desiderio o dal possesso), il secondo determina la qualità emotiva.
Si diventa iperlogici quando da piccoli si è dovuta soffocare la propria istintualità per evitare eccessive sofferenze. Parliamo di contesti in cui gli adulti, che siano eccessivamente presenti o al contrario troppo assenti, manifestano scontri col bambino, non accettando la sua vera natura. Il comportamento spontaneo del piccolo viene continuamente represso ed egli si adegua a questa logica, mediando tra i suoi desideri e quelli degli adulti, per sopravvivere. Il periodo in cui tutto questo avviene si situa tra i tre e i dodici anni.
Le persone iperlogiche vengono definite “strutture alterate”, in quanto hanno dovuto alterare il loro rapporto con istinto ed emotività. Da adulti dimostrano forte attitudine alla proiezione mentale e all'idealizzazione, che sono effetti di una ipertrofia del ragionamento. Apprezzano le conversazioni accese e simmetriche, interrompono spesso per dire la loro e sono in grado di passare da un discorso all’altro in un modo che all'ascoltatore non appare immediatamente sensato, perché è collegato alle loro proiezioni mentali.
Le persone emotive al contrario non hanno vissuto un rapporto così conflittuale con gli adulti: sono generalmente stati lasciati liberi di esprimere la loro natura. Ogni bambino è emozione pura, puro istinto e puro principio di piacere. Le persone che restano prevalentemente emotive in età adulta conservano dentro di sé una buona parte della struttura infantile: amano le sorprese, sono curiosi e pronti a cogliere le occasioni senza freni.
Se per gli iperlogici due più due fa sempre quattro, per gli emotivi due più due può fare un po' meno o un po' più di quattro, a seconda delle circostanze; se gli iperlogici hanno bisogno di una motivazione razionale per giustificare il ricorso all'azione, gli emotivi non cercano questo tipo di appoggio.
Arriviamo adesso all'aspetto affettivo: sedurre un iperlogico può essere molto difficile. Sono persone che tendono ad alzare barriere contro le emozioni. Per cui sedurre una persona iperlogica significa in primo luogo conquistare la sua parte razionale. La parte motivazionale, in questo, è decisamente importante ed è anche la loro prima difesa. È ben diverso, ad esempio, invitare semplicemente una persona al cinema o farlo dicendo di avere un biglietto in più. La specificazione, in questo esempio, dà all'iperlogico un senso di sicurezza razionale che lo previene dal chiudersi ad un invito che altrimenti gli potrebbe sembrare invasivo. In un senso meno banale, gli iperlogici vengono attratti da una proiezione razionale: "l'uomo, la donna giusta". Tendono a ricercare la congruenza fra te e la loro proiezione. Gli iperlogici possono benissimo essere attratti da una persona trasgressiva, ma si agganciano decisamente meglio a situazioni che percepiscono come rassicuranti. Quando si innamorano, però, tutto cambia: stabilita la sicurezza, gli iperlogici danno voce al loro lato affettivo e nel lungo periodo sono di gran lunga più fedeli e più passionali degli emotivi.
Gli emotivi, al contrario, sono apparentemente più facili da conquistare, ma anche più volubili. Essi sono in grado di provare il classico colpo di fulmine, così come possono volgere il loro interesse altrove in breve tempo.
Sedurre un emotivo significa agire emozionalmente, suscitare emozioni: l'esatto opposto, dunque, degli iperlogici. L'esempio fatto prima sul biglietto del cinema, se si ha a che fare con un emotivo, non vale più. Anzi, invitare lui o lei a una serata nella quale "non si sa che cosa succederà", stimolando la vena vivace della sua curiosità, è una buona scelta. I problemi con gli emotivi si hanno, più che nella fase di conquista, a relazione già avviata. Se il rapporto diventa routinario, l'emotivo tende a sganciarsi. Gli esperti consigliano, per mantenere una relazione con un emotivo, di sorprenderlo continuamente, mostrando facce anche incongruenti di te, e di proporre continuamente cose nuove. Personalmente ritengo che questo tipo di consigli vada preso con le pinze.
Avere presente come sono fatti gli emotivi e gli iperlogici aiuta moltissimo in fase di conquista, per non fare involontariamente scelte sbagliate. Una volta stabilita una relazione, però, è necessario che queste categorie cadano e che non diventino filtri per interpretare le azioni di lungo periodo del partner, né tantomeno scuse per giustificare eventuali comportamenti sbagliati, abbandoni o tradimenti.