A tutti è capitato di innamorarsi almeno una volta nella vita, ognuno di noi, quindi, conosce l’ebrezza e la felicità che si vive quando ci innamoriamo. All'inizio, ci sentiamo potenti, invincibili, ma lentamente quella sensazione di estasi iniziale cede il posto alla realtà: il nostro partner non è poi così perfetto come credevamo e cominciano i primi problemi. Solo alcuni degli innamorati riescono a raggiungere la fase della coppia matura, quella in cui ci si ama per davvero, ci si rispetta e ci si prende cura vicendevolmente.
Il percorso evolutivo che va dalla coppia dei neo-innamorati alla coppia d’amore maturo è lungo, irto di sfide e frustrazioni. Durante questo viaggio vi sono momenti, o interi periodi, in cui è presente tutto lo spettro delle emozioni negative, dove spesso confluiscono le nostre relazioni di coppia, passate e perfino future. Ecco quindi che una relazione può condurre a un paradiso fatto di amore, appagamento e apprezzamento, oppure, altrettanto facilmente, in un vero e proprio inferno, irto di sofferenze, incomprensioni e paure.
La prima cosa da tenere a mente è che una relazione non è fatta solo di due persone, ma di tre: c’è un “Io”, un “Tu” e “la Coppia”. Quest’ultima non è data dalla somma dell’“Io” e del “Tu”, ma piuttosto da una terza entitá che è il risultato dei due, dotata di una propria personalità, fatta di ricordi, sentimenti, passioni ecc. Un esempio: se non vi piace Fedez ma al vostro partner sì, allora alla Coppia non piace Fedez. Se vi piace Ligabue e anche al vostro partner, allora Ligabue diventa uno degli artisti favoriti dalla Coppia.
Ciò che ci accomuna in una relazione crea dunque un Noi condiviso che, con il tempo, si trasforma in un'identitá strutturata che sarà tanto più solida quanto più è vicina ad un equilibrio paritario 50%-50%: due partner capaci di relazionarsi gli uni con gli altri allo stesso livello e rispettando i propri confini. Questo equilibrio è messo veramente alla prova quando dobbiamo affrontare i nostri problemi. Se siamo entrambi consapevoli di avere una parte di responsabilità nel crearli, allora vuol dire che li consideriamo “nostri” e ci avviciniamo ad un equilibrio paritario. Ma se, invece, consideriamo il nostro partner essere il problema o viceversa, significa che stiamo perdendo il senso di stare insieme. Questo accade di solito quando i nostri conflitti individuali irrisolti, che vengono dal passato, si infiltrano nella relazione, creando un vero e proprio inferno. Spesso alcuni bisogni fisici ed emotivi nella nostra infanzia non sono stati pienamente soddisfatti per cui tendiamo a ricercare una loro compensazione nelle relazioni adulte. Se lo facciamo però può diventare doloroso, perché le nostre relazioni di coppia non sono più delle relazioni paritarie.
Un nuovo rapporto può aiutarci ad affrontare il nostro passato, ma non potrà mai rimpiazzare una relazione bambino-genitore. Infatti, se questa “infiltrazione” prende piede, può diventare difficile comunicare perché diventiamo troppo “ciechi”: non vediamo più la situazione presente e iniziamo ad accusare il nostro partner di essere la causa della nostra infelicità.
Qual è, allora, la chiave per ritrovare il giusto equilibrio?
Possiamo asserire che non è il tipo o la misura di un problema che causa una separazione, ma piuttosto la mancanza di comunicazione tra i due. A volte, in una coppia, non si comunica o si comunica solo con l’intenzione di ferirsi l’uno con l’altro. Comunicare significa condividere come ci sentiamo in modo diretto e onesto. Significa imparare a stare con i nostri sentimenti, belli o brutti che siano, senza aspettare che il nostro partner riempia il vuoto di quello che ci manca o viceversa.
Se siete in una relazione che vi fa soffrire, eccovi alcuni consigli per avere una comunicazione migliore:
Spostate l’attenzione sull’esprimere i vostri bisogni piuttosto che sperare che il vostro partner li soddisfi. Infatti, non riuscirete mai a soddisfarli tutti, ma potete sempre esprimervi completamente al riguardo! Allo stesso tempo, chiedete al vostro partner quando anche voi fate degli errori e come potervi comportare per non farli più. E’ importante essere aperti verso il vostro partner per fargli capire che volete cambiare.
E’ molto doloroso assistere alla perdita di connessione con il partner. Ma si può sempre fare qualcosa al riguardo. Non ci incontriamo né decidiamo di stare insieme per caso: sono molti gli elementi che intervengono nel processo di interazione tra due persone e se impariamo ad esserne consapevoli e a gestirli ci aiutiamo a vicenda ad affrontarlo. In questo modo possiamo iniziare a liberarci dal dolore accumulato e diventare così sempre più aperti verso il nostro partner.
In una società consumistica come la nostra, in cui tutto è facilmente sostituibile, possiamo cambiare continuamente per trovare qualcosa di meglio; ci viene insegnato, o meglio ci viene trasmesso in modo implicito, che è bene evitare le difficoltà, senza cercare di affrontarle. Quando la coppia incontra i primi, inevitabili ostacoli, le persone sono tentate di porre fine alla relazione in modo avventato, senza riflettere. Il rapporto viene buttato via come fosse un elettrodomestico non funzionante, che non vale neanche la pena di aggiustare. Più facile buttare via un aspirapolvere e comprarne un altro al centro commerciale.
Siamo la generazione dell’usa e getta, per dirla in termini baumiani. Spesso le persone pongono fine ad una relazione di coppia per evitare la fatica di affrontare i problemi, non cogliendo l’opportunità di trasformare le difficoltà in crescita. Quello che poi di norma avviene è che le persone incontrano un nuovo partner, si innamorano, si sentono nuovamente felici e realizzate per poi, dopo un periodo di tempo lungo o breve, ritrovarsi nuovamente frustrate.
Le persone “intelligenti”, dopo un po’, si rendono conto che i problemi sono sempre gli stessi. Si ritrovano a vivere anche col nuovo partner le stesse difficoltà incontrate nelle storie precedenti: la stessa gelosia, lo stesso senso di soffocamento, lo stesso senso di abbandono o di trascuratezza, etc. A questo punto, le persone ancora più intelligenti cominciano a chiedersi se, invece di interrompere la relazione di coppia, forse non sia meglio cercare di capire cosa stia succedendo. Cominciano a mettersi in discussione”, a porsi nuove domande. Mentre l’atteggiamento più diffuso è quello di biasimare il proprio partner per tutti i problemi di coppia, le persone stanche di essere stufe cominciano a chiedersi cosa sta accadendo nella propria coppia. Iniziano ad indagare su quali siano le responsabilità di entrambi i partner nel creare la disarmonia di coppia. Cercano di capire dove stanno andando come coppia e che cosa impedisce loro di procedere verso quella direzione. Questa riflessione può aver luogo in molti modi: da soli, confrontandosi con il proprio partner, affrontando una terapia di coppia.
Lo scopo di un simile processo di riflessione è giungere ad uno stato di comprensione dei fatti che permetta di prendere decisioni coscienti: lasciarsi o continuare, modificando il proprio modo di stare insieme.
Si tratta di una comprensione emotiva, in cui si è riusciti a trasformare le proprie emozioni negative, in cui ci si trova in una posizione di tranquillità e da cui si possa osservare con distacco e serenità sia se stessi, sia il proprio partner, sia la propria relazione di coppia. Una condizione d’animo da dove prendere decisioni libere da conflitti, da ripensamenti.
Scelte prese con amorevolezza e cognizione di causa. D’altra parte questo è il senso della crisi di coppia, portarci dalla confusione ad uno stato di amorevolezza e benessere sempre maggiore.