Fratelli tossici: come sono e come fare
Anche i rapporti tra familiari, e in particolare tra fratelli o sorelle, possono rivelare dei tratti tossici. Ecco quali tenere d’occhio.
Spesso si sente parlare di relazioni tossiche nell’ambito della vita di coppia, ma non dobbiamo dimenticare che dinamiche dannose si possono innescare in qualsiasi ambito, anche in famiglia. In particolare la relazione tra fratelli in età adulta può rivelarsi problematica. L’aggravante, parlando di legami familiari, è la difficoltà a sottrarsi dalla relazione qualora diventasse ossessiva e soffocante.
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I fratelli “tossici” si riconoscono a partire da diverse caratteristiche:
- Competitività: la competizione è molto comune tra fratelli o sorelle, specie se sono nati a poca distanza l’uno dall’altro. Da bambini è normale fare a gara per le attenzioni dei genitori ma neanche da adulti questo atteggiamento si spegne, anzi, spesso inizia ad assumere sfumature di sottile aggressività.
- Scarsa empatia: quando tra due persone manca l’empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni dell’altro, c’è il terreno giusto perché si sviluppi un legame tossico. L’egoismo che caratterizza le persone non empatiche le porta a trascurare sistematicamente il bene altrui per rivolgersi solo al proprio tornaconto.
- Avarizia e avidità: le liti più gravi tra fratelli o sorelle riguardano le questioni economiche, come ad esempio la spartizione dell’eredità dei genitori. In queste occasioni si rivelano i tratti tossici delle persone, come egoismo, avidità e avarizia.
- Manipolazione: sfruttare la conoscenza dei segreti di un fratello o una sorella per manipolarlo e ricattarlo, minacciando di spezzare il cuore ai genitori, è un tratto estremamente tossico e non raro nelle famiglie.
- Gelosia: la gelosia è un sentimento umano comune, ma un fratello tossico può trasformarla in un'ossessione distruttiva, cercando di danneggiare le relazioni e la felicità dell’altro.
- Critiche eccessive: un fratello tossico potrebbe cercare di prevalere sull’altro criticandolo costantemente, abbassando in questo modo la sua autostima e minando la fiducia che ripone in se stesso.
- Assenza di supporto: avere accanto un fratello o una sorella nel momento del bisogno è molto importante. Purtroppo il fratello tossico non è una buona spalla su cui piangere, anzi, è capace di ignorare la sofferenza altrui e chiedere più di quanto non sappia dare.
Affrontare un fratello tossico deve essere una strategia che va per gradi. In un primo momento, è importante fare tutti gli sforzi possibili per cercare una comunicazione chiara, a cuore aperto. Capita che crescendo i fratelli si allontanino l’uno dall’altro, presi come sono dalle rispettive vite, ma non per questo il legame è irrecuperabile.
Se però la comunicazione fallisce (e non per merito di chi ci ha provato) è necessario puntare sul comportamento assertivo, imparando a rispondere nel modo giusto a critiche e micro-aggressioni.
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Il terzo stadio è quello del ritiro, dell’allontanamento. Questo non deve (e spesso non può) essere necessariamente violento e plateale; anzi, il ritiro riguarda il riconoscere che nonostante si siano provate tutte le strade per appianare il rapporto non si è riusciti a trovare una soluzione soddisfacente. Smettere di condividere i dettagli più intimi della propria vita, limitarsi ai rapporti strettamente necessari e imparando a interrompere le situazioni più aggressive è un modo per limitare i danni.
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