Più il periodo delle vacanze si è rivelato una fortunata e serena parentesi, più il ritorno al tran tran quotidiano appare duro. Siamo in molti a conoscere la spiacevole sensazione che si prova a riporre le valigie sul fondo dell’armadio, sentendosi non abbastanza pronti a ricominciare con le “fatiche” quotidiane.
Lo stress da rientro è un fenomeno talmente generalizzato che anche gli psicologi hanno preso parola a riguardo. Ecco perciò alcuni consigli basati sulla scienza per rendere un po’ meno traumatico il ritorno alla solita vita (che poi in una certa misura sarà “solita” solo tanto quanto lo vorremo).
La prima regola d’oro che molti psicologi consigliano per chi rientra dalle ferie è associare questo fatto a pensieri piacevoli e non spiacevoli. Il lavoro è per molti solo qualcosa che serve solo per vivere e che non procura alcun godimento, ma il piacere si può trovare in altri aspetti: rivedere i colleghi o gli amici a cui si vuole bene e soprattutto ricominciare coi propri hobby. Per quanto sembri difficile concentrarsi sulle attività del tempo libero piuttosto che sul lavoro, sono le prime a cui dovremmo pensare maggiormente mentre riponiamo le valigie per l’anno prossimo.
Un altro consiglio per chi si appresta a tornare al lavoro ed è davvero di cattivo umore sta nel pensiero “alternativo”. Se il rientro appare come una sorta di tragedia, che cosa potremmo fare per rendere il prossimo lunedì il giorno peggiore possibile? Man mano che pensiamo a come potremmo rovinare definitivamente l’infausta giornata, possiamo individuare quei comportamenti che si rivelano controproducenti e che spesso mettiamo in atto senza pensarci. In questo modo è più facile correggerli.
Per l’inizio di questo nuovo “anno sociale”, gli psicologi invitano tutti a porsi delle domande fondamentali: chi siamo? Dove vogliamo andare? Cosa dà luce alla nostra esistenza? A volte non si riescono a trovare le giuste motivazioni perché non ci si pone le giuste domande. Per quanto sia vero che il sistema sociale in cui viviamo è a tratti soffocante, ciascuno di noi ha la possibilità di rivoluzionarlo dall’interno di sé, lavorando per i propri obiettivi e non aderendo acriticamente a ciò che viene dettato dall’esterno.
È molto importante, al rientro delle ferie, fare in modo da isolarsi il meno possibile. Coltivare una vita sociale attiva, concedendosi anche più uscite del solito, aiuta a reimmergersi nella vita quotidiana attraverso il piacere e non attraverso la privazione. È vero che molti a settembre cercano di risparmiare dopo i grandi esborsi estivi, ma prendiamo la prossima cena e il prossimo cinema come una pillola della felicità che ci è tanto necessaria!
Se nonostante tutto si continua a sentirsi tristi e demotivati è importante non colpevolizzarsi per questo. Ricordiamo che non siamo obbligati a essere felici per il rientro al lavoro, e anche se gli altri sembrano così frizzanti e motivati abbiamo tutto il diritto di vivere i nostri sentimenti in modo autentico e profondo: i momenti bui possono rivelarsi degli utili spunti per riflettere e migliorare.