I supermercati sono, dal modo in cui vengono costruiti all’ordine in cui sono impilati i prodotti, una vera e propria macchina del marketing selvaggio. Ogni aspetto dell’edificio è studiato in modo da far spendere più possibile agli acquirenti.
Ad esempio, la scelta di mettere la frutta e la verdura vicino all’ingresso nasce dalla constatazione che chi mette le verdure nel proprio carrello si sentirà poi meno in colpa nell’acquistare cibi più costosi e meno sani, i quali si trovano di solito poco prima delle casse per sfruttare anche la noia dell’attesa. I supermercati non hanno mai vere finestre, in modo da spingere il consumatore a perdere il senso del tempo e a girare più a lungo tra gli scaffali, sensazione aumentata dalle musichette spesso banali in filodiffusione. Notoriamente i cibi meno costosi si trovano in posti difficili da raggiungere, mentre ciò che si trova ad altezza d’occhio e a portata di mano è di solito di marca o meno conveniente. Pare che anche la pavimentazione, spesso in mattonelle che fanno scricchiolare i carrelli, sia studiata per indurre la gente a rallentare visualizzando più prodotti.
Per difendersi da queste scelte di marketing non decisamente funzionali a noi è possibile provare una serie di tecniche, dalla banale lista della spesa… al recarsi al supermercato da soli.
Uno studio della Business School di Berlino ha infatti dimostrato che chi fa la spesa in coppia spende di più e compra cibi mediamente meno sani. Lo studio ha coinvolto diverse coppie e si è articolato in due fasi: in una prima fase ciascuno dei partner si recava a fare la spesa da solo, in un secondo momento gli acquisti si facevano in coppia.
Secondo le osservazioni dell’Università, chi faceva la spesa da solo arrivava alle casse con circa 8 prodotti, mentre quando era in coppia comprava circa 20 cibi diversi. Anche la qualità di questi cibi peggiorava se a fare la spesa si era in due, con un privilegio per gli alimenti ipercalorici.
Sembrerebbe dunque che la presenza di altre persone mentre si fa la spesa allenterebbe i sensi di colpa inducendo ad acquistare prodotti non necessari, i cosiddetti comfort food.
La conclusione che si potrebbe trarre da questo studio è che sia molto meglio comprare il cibo da soli, ma non dimentichiamo di cucinarlo insieme! Un pasto in compagnia è più che un momento in cui ci si nutre, è un’esperienza positiva che porta le persone a sentirsi più unite e felici.