Negli ultimi anni si parla molto di alimentazione vegetariana e vegana e sono sempre di più le persone che abbracciano questo stile alimentare e di vita, fino a pochi anni fa decisamente più marginalizzato. Tanto che viene da chiedersi: il vegetarianismo è un’invenzione contemporanea? Sorprendentemente, non lo è: il rifiuto della carne come mezzo di sussistenza ha radici molto antiche.
Nella società occidentale, si ritiene che l’inventore (per così dire) della dieta vegetariana sia stato il filosofo greco Pitagora, vissuto circa 2500 anni fa. Pitagora fondò a Crotone, in Magna Grecia, una scuola filosofica che divulgava sia la conoscenza sia le “buone pratiche” per una vita coerente con i principi ideali. Pitagora credeva nella reincarnazione, sostenendo che dopo la morte gli esseri umani sarebbero tornati alla terra prendendo un’altra forma, anche animale. Sosteneva inoltre che la terra abbondasse talmente tanto di vegetali da rendere inutile l’abbattimento degli animali a scopo nutritivo.
Pitagora e i suoi allievi, perciò, praticavano un’alimentazione a base vegetale, ma non conoscevano il concetto di veganismo: ammettevano come cibi sia i formaggi e i latticini sia le uova, oltre al miele. Mangiavano quotidianamente ogni tipo di legume e vegetale disponibile nella stagione, fave escluse.
Pitagora credeva che chi uccideva gli animali e li mangiava fosse più propenso a covare violenza, quasi che la crudeltà verso altri esseri senzienti fosse una sorta di ponte per l’omicidio o l’aggressione agli umani. Per fortuna esagerava parecchio, almeno in questo…
Come si può immaginare non è stato Pitagora a inventare il vegetarianismo: molte religioni e filosofie orientali già lo predicavano da secoli. È il caso ad esempio degli zoroastriani, dei monaci buddisti e induisti. È però interessante che gli uomini moderni che continuarono a praticare il vegetarianismo dopo la fine dell’era antica venissero etichettati come “pitagorici”.
Il termine “vegetariano”, dall’inglese “vegetable”, verdura, fu coniato nell’Inghilterra dell’800 sostituendo gradualmente ogni altro termine di estrazione filosofica ed espandendosi in tutto il mondo per via della sua semplicità. Oggi il vegetarianismo e il veganismo sono considerate quasi delle filosofie a sé, visto che oltre a praticare una dieta vegetale gli aderenti adottano anche precisi stili di vita e condividono un pensiero comune sul rapporto uomo-natura (nella maggior parte dei casi).