L’adolescenza è un periodo lungo e complesso, che di solito è compreso tra i 10 e i 19 anni. In questo periodo il bambino comincia a trasformarsi in un giovane adulto, subendo importanti cambiamenti fisici, ormonali e caratteriali che determineranno buona parte del suo futuro. In questo periodo il giovane ha bisogno di testare i propri limiti, spesso contrapponendosi alla famiglia per esplorare il proprio potenziale e iniziare a vivere le prime esperienze autonome.
Per i genitori può essere spaventoso “perdere” il proprio bambino, guardarlo mentre cerca di distinguersi e di allontanarsi, sopportare le sue bravate o peggio, stare in ansia perché “lui e i suoi amici chissà che fanno quando escono”.
Il tema dell’influenza del mondo esterno sui ragazzi e le ragazze è una naturale fonte di preoccupazione: per la prima volta il genitore sente di non avere il 100% del controllo sul proprio figlio e di non poterlo proteggere dalla negatività del mondo.
Una recente ricerca della Florida Atlantic University ha cercato di fare chiarezza su un interrogativo che prima o poi tutti i padri e le madri di figli adolescenti si sono posti: cosa influenza più un adolescente tra la famiglia e la cerchia di amici? Spesso i genitori di figli particolarmente ribelli si lamentano del loro giro di amicizie, responsabile di aver “traviato” i loro ex-bimbi: ma davvero i coetanei sono così influenti sui giovanissimi e sulla loro psiche?
Un questionario che ha coinvolto oltre duemila adolescenti e preadolescenti nel Nord America, maschi e femmine tra i 10 e i 14 anni, ha svelato che il fattore principale per la costruzione della personalità di un giovane è la famiglia. I ragazzini hanno affermato in larga maggioranza che avere al proprio fianco buoni amici aiuta a migliorare la vita, ma il rapporto con i coetanei non può bastare a compensare la carenza di affetto o attenzione da parte dei genitori. Oltre a questo, è stata evidenziata da molti rispondenti la grande importanza della figura materna per una crescita felice.
La ricerca non prende posizioni nette ma suggerisce che, nonostante l’elevato bisogno di riconoscimento e stima che gli adolescenti hanno nei confronti dei coetanei, il “nido” familiare continua a essere il principale fattore determinante per la loro salute mentale e personalità. Spesso si dà la colpa alle cattive amicizie dei propri figli dimenticando di guardare i problemi interni alla famiglia come la trascuratezza, la mancanza di dialogo, l’autoritarismo eccessivo…
Nessun genitore può evitare, solo con la buona volontà e la raffinatezza pedagogica, che un domani il proprio adolescente faccia qualche errore e si metta nei guai. Di sicuro però attenzione, amore, supporto e dialogo sono la principale protezione contro i rischi dell’adolescenza.