L’astrologia araba è molto ricca e variegata fin dall’epoca preislamica. Per i popoli del deserto le stelle erano fondamentali guide nelle loro continue migrazioni. Dopo la caduta dell’impero romano e l’avvento dell’Islam, per la loro particolare collocazione geografica e la riconquistata stabilità politica, i popoli arabici hanno raccolto il testimone dei greci e dei romani e hanno portato avanti le loro conoscenze sulle stelle e i pianeti. Tra gli astri, importantissima era la luna, che non a caso insieme a una stella è il simbolo della regione islamica ed è presente sulle bandiere di moltissimi stati.
Gli arabi studiavano i segni zodiacali e possedevano gli stessi che usiamo noi ancora oggi, ma sembra che rappresentassero questi segni associandoli anche a delle armi. Questi strumenti di offesa, divisi in lunghi, medi e corti, descriverebbero le potenzialità che ogni segno possiede nella “lotta della vita”.
Le armi corte descriverebbero persone particolarmente ripiegate sul privato, quelle medie una potenzialità da coltivare e quelle lunghe persone destinate a carriere di rilievo. Ogni persona sarebbe determinata dalla sua arma di nascita, cioè il punto di partenza, ma poi anche da un’arma di arrivo, che rappresenta le conquiste fatte in vita e può ribaltare completamente lo stato originale. Il “tema natale” arabo si calcola non solo in base al mese, ma anche in base al numero di abitanti della città di nascita e al livello sociale dei genitori: queste due cose fanno la differenza.
Ma vediamo per ora soltanto i segni:
Per quanto sembri cervellotica e complicata l’astrologia araba, con la metafora delle armi da affinare, è molto suggestiva e ci insegna a fare sempre il migliore uso possibile dei nostri talenti!