Non sempre, quando usciamo dalla doccia sentendoci completamente puliti, tutte le parti del nostro corpo lo sono. Secondo gli esperti della George Washington University, infatti, ci sono 3 parti del corpo che spesso non vengono pulite in modo corretto.
Lavarsi sembra una cosa ovvia, anche se la Pandemia ci ha insegnato che non tutto è come sembra. Personalmente, la prima volta che ho sentito parlare di istruzioni su come lavarsi le mani mi sono sentito preso in giro: ho imparato a farlo quantomeno all’asilo! Eppure, quando mi sono reso conto che effettivamente il lavaggio delle mani mordi-e-fuggi non ha un vero potere igienizzante, mi sono dovuto ricredere. È lo stesso per altre parti del corpo e a questo punto è il caso di saperlo.
Lo studio della George Washington University si chiama “L’ipotesi della nonna” e si basa sull’idea che ci sono 3 parti del corpo che nostra nonna vorrebbe che pulissimo meglio:
Tutte le parti del corpo un po’ nascoste e che presentano pieghe nella pelle vanno pulite spesso. Qualsiasi punto che presenti una piega o una fessura è predisposto all’accumulo di fluidi corporei e cellule morte. Spesso il retro delle orecchie non viene pulito perché ci si limita a fare lo shampoo ai capelli, ma insistere su questa parte è utile per prevenire infiammazioni come la dermatite seborroica.
Spesso chi fa la doccia si convince che basti lavare i piedi “passivamente” lasciando che si bagnino con l’acqua e i residui di sapone e magari strofinandoli un po’ sul piatto doccia. Invece i piedi richiedono particolare attenzione, in particolare nello spazio tra le dita che può ospitare diversi batteri.
Anche l’ombelico è una parte del corpo che presenta pieghe e va regolarmente pulito per evitare l’accumulo di batteri. Anche se non sono frequenti le infezioni della pelle dell’ombelico, è meglio scongiurarle con un po’ di attenzione extra durante la doccia.
Oltre a queste parti ce ne sono altre che pur venendo pulite quotidianamente non ricevono igiene sufficiente. Il motivo sta nel tempo. Ricordate la raccomandazione di lavare le mani per almeno 30 secondi nel periodo pandemico, o il grande classico del lavaggio dei denti “per almeno due minuti”?
Tutte le parti del corpo che sono predisposte alla proliferazione di batteri e rischiano di diventare maleodoranti, prima tra tutte l’area ascellare, richiedono un lavaggio insistente e con prodotti corretti: sapone neutro e almeno 20 secondi di sfregamento. Sembrano cose ovvie, ma forse neanche la famosa “nonna” citata nello studio della George Washington le sapeva tutte.