L’hashtag #romanticizeyourlife, su TikTok,ha più d 525 milioni di visualizzazioni e non si contano i contenuti creati da professionisti e non, giovani e meno giovani, sul tema del romanticizzare la propria vita. Ma che cosa significa?
Facciamo un esempio. Un caffè preso al bar è un’esperienza comune a molte persone, un gesto quotidiano. Possiamo viverlo in modo semplice, assaporando il caffè seduti oppure in piedi, al volo. Possiamo portare questo momento di pace con noi per il resto della giornata o dimenticarlo dopo qualche secondo. Questa è la vita vera.
Ma se scegliamo di romanticizzarla non la viviamo in modo normale, la inquadriamo in una narrazione social che trasformi l’ordinario in speciale. Allora magari creiamo una bella inquadratura per scattare una foto al nostro caffè, facciamo un video sulla scelta di pasticceria presente in vetrina, aggiungiamo un dettaglio carino e poi inquadriamo le luci dell’alba. Questo è romanticizzare la vita, narrare l’ordinario in modo che sembri magico.
Romanticizzare la propria vita, quando si è sui social, è quasi un fatto automatico. Viene naturale, quando si passa dal linguaggio quotidiano a quel linguaggio scritto e figurato. Ci sono però account che propongono tutorial su come romanticizzare la propria vita, un kit di istruzioni a metà tra una sessione di coaching sul marketing e una terapia olistica. Romanticizzare la vita è bello perché tante delle azioni che compiamo ogni giorno vengono date per scontate dimenticando la loro bellezza intrinseca. Il lato oscuro di questo meccanismo è che essendo i social una vera e propria fabbrica di denaro questa romanticizzazione si trasforma velocemente in marketing.
Non è nostro compito dare un giudizio sul #romanticizeyourlife come fenomeno positivo o negativo: ci siamo limitati a raccontare le sue due facce.
Molti dei sostenitori della romanticizzazione social considerano questa pratica affine alla mindfulness. Infatti, continuando con l’esempio del caffè, tante azioni che svolgiamo durante la nostra giornata vengono fatte “con il pilota automatico”, senza coscienza perché magari pensiamo ad altro e soprattutto senza contemplazione. Costruire una narrazione social sulla propria vita quotidiana sarebbe l’equivalente di fotografare un tramonto: ri-narrare a se stessi una esperienza vissuta rendendola importante.
Forse la verità è che #romanticizeyourlife non è positivo o negativo in sé: è uno strumento e dipende da come lo si usa. C’è chi può trovare in esso un modo per sforzarsi di guardare il mondo diversamente, sia ammirandolo sia soprattutto accettandolo così come è; c’è chi non potrà resistere alla tentazione di voler trasferire nelle foto e video di quel caffè, di quel bar così carino, solo il desiderio di essere ammirato da qualcuno.
Per capire da che lato stai pendendo, se anche tu segui l’hashtag #romanticizeyourlife, puoi porti una semplice domanda: “Se non fotografassi questo caffè, o lo fotografassi solo per me stesso, senza pubblicare nulla, proverei lo stesso piacere?”
Se la risposta è no, forse la proposta di #romanticizeyourlife non sta funzionando veramente per te.